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 2012  agosto 24 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ci sono un mucchio di anticipazioni sul “piano sviluppo” che il consiglio dei ministri dovrebbe varare oggi. La nostra attenzione, tuttavia, è stata attratta soprattutto da un’intervista che il ministro Elsa Fornero ha rilasciato alla trasmissione radiofonica “Radio anch’io” in cui ha detto che le tasse sul lavoro sono troppo alte e che stamattina, in consiglio dei ministri, chiederà di abbassarle “a parità di gettito”…

Espressione che capisco fino a un certo punto…

Cioè il fisco non può perdere denaro. Ove si materializzassero più entrate del previsto, queste somme in più, secondo Fornero, andrebbero destinate a un abbassamento del cosiddetto cuneo fiscale, cioè la differenza tra la retribuzione lorda e quella che effettivamente finisce nelle tasche del lavoratore. Ha detto ancora Fornero: «Questa dovrebbe essere la prima aspirazione, dopo aver fatto la riforma del mercato del lavoro, di un ministro del Lavoro e quindi io mi assumo questa reponsabilità. La retribuzione dei lavoratori è bassa. Questo è un problema perché è da qui che nasce la domanda». Il ministro ha su questo assolutamente ragione: nel Lazio – dove la Polverini applica l’addizionale Irpef massima – un lavoratore che ha uno stipendio annuo lordo di 60 mila euro ne mette in tasca effettivamente 26-27 mila. Lui è scontento perché guadagna poco, e il suo datore di lavoro è ancora più scontento perché – tra contributi e tasse – gli costa un’enormità. Se si potesse intervenire nella zona relativa a contributi e tasse, fermo restando lo stesso costo per il datore di lavoro, si potrebbero rendere più ricche le buste paga e questo avrebbe un effetto benefico sulla domanda, perché il lavoratore con più soldi sarebbe indotto a spendere di più e a stimolare di conseguenza la produzione di merci. Tutto questo ragionamento, naturalmente, in una logica contraria a quella della decrescita, filosofia che sta prendendo sempre più piede.

Ma questo è possibile? Voglio dire, diminuire le voci relative a tasse e contributi in busta paga?

Secondo alcuni, la pressione fiscale in Italia è arrivata in certi casi anche al 70%… E in ogni caso, qualunque numero si maneggi, sono tutti universalmente d’accordo sul fatto che il fisco italiano pesa troppo sui cittadini. La nostra evasione fiscale, abnorme (200 miliardi, ma forse anche di più), è coerente con l’eccesso di tasse. Devo averle già parlato un’altra volta della curva di Laffer.

Forse. Ma è passato troppo tempo.

Si racconta che Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti dal 1981 al 1988, era al bar con un economista suo consulente, di nome Arthur Laffer, e che costui stava cercando di convincerlo ad abbassare le tasse, garantendogli che in questo modo il gettito fiscale sarebbe aumentato. Reagan stentava a credergli. Laffer disegnò allora su un tovagliolino di carta una certa curva da cui si evinceva che un aumento della pressione fiscale avrebbe prodotto un aumento del gettito sempre più basso fino a toccare un punto zero dopo il quale il gettito sarebbe addirittura diminuito. Per un cittadino, da un certo momento in poi, risulta più conveniente il rischio di essere presi e sanzionati dalla Guardia di Finanza che quello di sottostare a esborsi enormi, esborsi da fisco dell’antico Egitto.

Quindi, sembrerebbe facile: abbassiamo le aliquote e incasseremo più soldi.

Però la politica liberista di Reagan, la cosidetta “deregulation”, è, secondo molti, la premessa per i disastri degli anni 2000 e la crisi nella quale ci troviamo. Costo del denaro troppo basso, spinta forsennata ai consumi, debiti delle famiglie… È tutto un dibattito che non possiamo, e non ci permettiamo, di riassumere qui. Le basti sapere che nessuno ha in tasca la ricetta della pietra filosofale, quella che capace di renderci tutti ricchi e felici.

Però è un fatto – lo dice anche Fornero – che paghiamo troppe tasse.

Si tratta di stabilire se vogliamo uno stato leggero o uno stato pesante, uno stato liberale o uno stato socialista o parasocialista. Stato socialista: il gruppo che governa raccoglie una gran quantità di risorse e poi le redistribuisce. Come avviene questa redistribuzione? Questo è il punto: passato il periodo delle grandi ideologie, che ci faceva tendenzialmente tutti onesti, la redistribuzione delle risorse ha generato la peggiore delle corruzioni, come qualcuno, fin dagli anni Sessanta, aveva previsto. Forse sarebbe più efficace lasciare la leva fiscale in mano ai Comuni (la leva fiscale in mano alle Regioni darebbe luogo solo a una moltiplicazione degli accentramenti), lasciandoli poi liberi di farsi concorrenza su questo terreno.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 24 agosto 2012]

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