Marco Bertoncini, Italia Oggi, 24/8/2012, 24 agosto 2012
CON MARONI LEGA SENZA FOLCLORE
Non tramuterà la Lega in un normale partito, però è ormai evidente che intende tagliare il folclore (almeno nei suoi aspetti meno tollerabili) e immettere più politica. II nuovo segretario federale della Lega Nord prosegue nell’operazione di distacco dallo stile, dalle tradizioni, in parte dagli uomini del suo predecessore e fino a pochi mesi addietro capo incontrastato e intoccabile del partito.
Umberto Bossi è stato condizionato, si potrebbe dire già subito dopo le prime affermazioni, dal comportamento di una minoranza di arrabbiati, fedelissimi, devoti.
Si trattasse dei riti celtici, dell’ampolla del dio Po, della festa delle nazioni padane, questi gruppi di esaltati erano sempre stati il nutrimento del capo. Bossi era sensibilissimo agli umori che questa base dimostrava a Pontida o a Venezia o in altri appuntamenti di partito, con gli applausi e, da ultimo, anche con i fischi, che gli diedero in più occasioni, prima di dover passare la mano, la palese sensazione che non tutto andava come prima. Non si tratta soltanto di qualche fanatico con l’elmo cornificato, bensì di alcune migliaia di fervidi credenti nelle parole d’ordine (secessione, federalismo) a volta a volta predicate. Nel dialogo tribunizio con questa base, Bossi sapeva poi inserire, con un fiuto politico che pochi gli negano, le proprie prospettive, la propria linea, le proprie condizioni. Di fronte a centinaia di convinti sostenitori della necessità di non contaminare la purezza della Lega a causa di accordi con altri partiti, men che mai con l’odiato Berluskaiser, Bossi sapeva far capire che bisogna ragionare politicamente, per ottenere risultati concreti; e quindi predicava l’accordo con l’alleato fidato, che manteneva la parola.
Roberto Maroni intende non farsi condizionare da questa base impolitica ed emotiva. Probabilmente gli stanno sul gozzo anche gli atteggiamenti vistosi dei cultori del sacro prato di Pontida. Non che egli rinunci al «buona Padania!» o a simili scemenze, ma insomma deve dare una ripulita alla Lega. Gli scandali hanno ri-velato che personaggi dubbi e discutibili erano inseriti ai vertici stessi del partito: la pulizia, quindi, dev’essere fisica, morale e politica. Poi, Maroni intende inserire contenuti politici che vadano di là dei soliti motti e che permettano altresì di otte-nere qualche risultato in termini di leggi.
Non solo: vuole recuperare fior di amministrazioni andate perse e che costituivano una solida messe da falciare al momento delle elezioni politiche. Deve apparire solitario, anche perché punta molto sulla polemica contro il governo e pure (con toni molto meno accesi di quanto potrebbe essere) contro l’euro e contro l’Europa «dei banchieri». Ma sa benissimo che le alleanze in politica sono indispensabili. Nel mondo romano gode una diffusa stima, ben maggiore rispetto a Bossi, da molti giudicato un capopopolo decaduto a causa della malattia. Deve fare in modo di rendere più presentabili i propri seguaci.