varie, 24 agosto 2012
Rosetta Sostero, 65 anni, e suo marito Paolo Burgato, di 69. Proprietari di un negozio di casalinghi nel centro di Lignano Sabbiadoro, dov’erano molto conosciuti
Rosetta Sostero, 65 anni, e suo marito Paolo Burgato, di 69. Proprietari di un negozio di casalinghi nel centro di Lignano Sabbiadoro, dov’erano molto conosciuti. Mai uno screzio, assai disponibili, li si vedeva spesso prendere un caffè al bar accanto alla loro attività, magari accompagnati da amici o clienti. Sempre uguali gli orari che scandivano la loro tipica giornata d’estate: il marito arrivava in centro alle 9 del mattino in sella alla sua bici, prendeva il giornale, si sedeva al bar a leggere, alle 9.30 apriva il negozio. La moglie, anche lei in bicicletta, lo raggiungeva poco dopo. Una pausa con rientro a casa per il pranzo, poi alle 15.30 di nuovo in negozio, da cui uscivano intorno a mezzanotte. Dopo il lavoro, una cena al ristorante e quindi il letto. Sabato abbassarono la serranda intorno alle 23.30 e andarono a cena al ristorante “Le braci”, dove tra un boccone e una chiacchiera fecero l’una. Sazi e stanchi salirono sulle bici e presero la via di casa. Giunti davanti alla villetta, a circa duecento metri dal negozio, lui smontò per aprire il cancello alla moglie. Appena dentro, qualcuno li sorprese e li trascinò nel garage. E diede inizio alla notte di torture. Dopo averli picchiati, uno dei balordi legò la Sostero con un filo dello stendibiancheria, mentre un altro fu invece attorcigliato al polso del marito: utilizzando quello, lo trascinarono per tutte le stanze del piano superiore. Quindi gli fecero guardare come torturavano la moglie, usando su di lei un coltellaccio dalla lama lunga almeno 25 centimetri. La infilzarono più volte all’addome, al bacino e al volto, prima di accanirsi a calci e pugni sul marito. Poi, forse convinti che non c’era altro da fare, li sgozzarono. Il giorno dopo, un negoziante preoccupato perché non vedeva nessuno arrivare alla solita ora, telefonò al loro figlio. Fu lui a trovarli in un mare di sangue, a faccia in su e irriconoscibili. All’inizio si pensò a una rapina, ma poi furono trovati quarantamila euro in contanti nascosti dietro un battiscopa e la borsetta della Sostero nemmeno aperta. Ora si pensa che sia stata una vendetta, magari legata al fallimento dell’impresa edile del fratello di lei. Nella notte tra sabato e domenica, in una villetta a due piani coi mattoni a vista e il giardino curato, al civico 12 di via Assia. Lignano Sabbiadoro.