Rassegna, 24 agosto 2012
Cala il numero di morti sulle strade italiane
• Le statistiche ci dicono che le morti sulle strade sono in deciso calo. Secondo le ultime stime di Aci e Istat, nel 2011 in Italia si sono registrate 3.800 vittime, l’anno prima erano 4.090. E solo cinque anni fa, nel 2007, le vittime erano state 5.131. Eravamo la vergogna d’Europa per numero di decessi. Quest’anno non più. Nel 2011 ci sono state più vittime in Francia, con 3.963 morti, circa 160 più degli italiani. Grignetti sulla Stampa: «Il dato del calo è omogeneo anche se si va a guardare ai numeri del ministero dell’Interno, che raccoglie soltanto le statistiche di polizia e carabinieri e non quelli delle polizie municipali: a Ferragosto, risultavano 87.605 incidenti stradali nell’ultimo anno; l’anno prima erano stati 105.000. E se anche ci si ferma ai morti registrati da polizia e carabinieri, e non alle diverse polizie municipali, che appunto sfuggono ai conteggi del ministero dell’Interno per via delle bizantinerie italiane, si scopre che a Ferragosto la ministra Annamaria Cancellieri aveva potuto vantare un buon risultato, passando da 2.458 a 2.058 vittime della strada in un solo anno. Fissato il successo di quest’anno, c’è però da fare di più. Nei primi sette mesi del 2012, ad esempio, su 155 morti in incidenti stradali che si sono verificati sulla rete autostradale, ben 32 erano pedoni travolti. Di questi, sedici erano scesi dal veicolo per una avaria al veicolo come un guasto al motore, una foratura, o addirittura perché la vettura era rimasta senza carburante; dieci stavano camminando a piedi lungo l’autostrada (spesso stranieri scesi da autocarri) o stavano correndo per prestare soccorsi in precedenti incidenti; sei vittime sono definiti “superstiti da altro evento” ovvero si tratta di persone incorse in un precedente incidente e che, scese dal loro veicolo sotto choc, sono state travolte da un altro mezzo sopraggiunto».