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 2012  agosto 24 Venerdì calendario

Anthonia Egbuna, 20 anni. Arrivata dalla Nigeria per fare la prostituta fra Carignano e corso Regina Margherita a Torino, il 28 novembre dell’anno scorso fu presa a coltellate al collo, al petto, alle braccia e buttata nel Po

Anthonia Egbuna, 20 anni. Arrivata dalla Nigeria per fare la prostituta fra Carignano e corso Regina Margherita a Torino, il 28 novembre dell’anno scorso fu presa a coltellate al collo, al petto, alle braccia e buttata nel Po. La ritrovarono solo a febbraio di quest’anno, davanti alla diga Enel nel parco Einaudi di San Mauro Torinese, dove finalmente un passante la vide galleggiare. Guardando ciò che restava delle sue impronte digitali, si capì chi era e che poteva esser morta da quattro settimane. Quando i carabinieri andarono nell’appartamento suo, trovarono un manoscritto intitolato La rosa e il leone, dove la protagonista, una prostituta nigeriana di nome Anthonia, veniva ammazzata a fucilate dal suo innamorato italiano dai lunghi capelli che voleva farla smettere di prostituirsi. Indagando, sono arrivati a Daniele Ughetto Piampaschet, 34 anni, di Giaveno, laureato in filosofia e spesso disoccupato, capelli lunghi, aspirante scrittore con la fissa per le donne nigeriane, tanto da sposarne una nel 2003 (dopo tre anni il divorzio). Piampaschet aveva conosciuto la Egbuna a febbraio del 2011: da allora, hanno contato gli investigatori, le aveva telefonato 1.900 volte, a ogni ora del giorno e della notte, e le aveva scritto svariate lettere d’amore in perfetto inglese (in una diceva: «Ti amo ma io sono stanco del tuo lavoro. Quando lascerai la strada?»). Quel giorno di novembre in cui la Egbuna fu massacrata, Piampaschet la chiamò tre volte. Al termine dell’ultima telefonata la donna staccò il cellulare. Risulta allora che da Giaveno, dove lui era, si spostò fino alla casa della sua Anthonia e poi, giunto lungo il Po, a ridosso del parco della Colletta, il cellulare restò irraggiungibile per un’ora circa. Dopo di che telefonò a una ragazza con cui si vedeva da qualche tempo, andò a cena dai genitori e smise per sempre di chiamare quella che fino a poche ore prima era stata la sua ossessione. Siccome il Piampaschet nel libro parla di una prostituta ammazzata a fucilate, i carabinieri ora si sono messi a indagare anche sulla morte di un’altra nigeriana, Joy Isoken, trovata nel 2004 nei boschi tra Robassomero e Ciriè con l’addome squarciato dai pallettoni.