Rassegna, 24 agosto 2012
In un libro di un marine i segreti sull’uccisione di Bin Laden
• L’11 settembre uscirà negli Stati Uniti un libro scritto da uno dei soldati impegnati nell’operazione in Pakistan in cui è stato ucciso Osama bin Laden. Il libro si intitola No Easy Day ed è firmato da Mark Owen, che lo ha scritto in collaborazione con il giornalista Kevin Maurer. Promette di «chiarire finalmente la verità, su una delle operazioni più importanti nella storia americana». Owen è lo pseudonimo di un Navy Seal appartenente al Team 6, cioè quello che assaltò la casa di Abbottabad in Pakistan. Fu uno dei primi ad entrare nella stanza al terzo piano dove si trovava il capo di al Qaeda e ha partecipato alla sua uccisione. Spiega Mastrolilli sulla Stampa: «La Fox tv sostiene di aver già identificato il vero nome di Owen, che sarebbe Matt Bissonnette, un veterano di 36 anni originario di Wrangell, in Alaska. Bissonette si è appena ritirato, ma era uno dei migliori. Infatti aveva partecipato anche ad altre operazioni di alto profilo, come quella che nel 2009 aveva liberato il capitano Richard Phillips dalle mani dei pirati somali, uccidendone tre. Il problema politico nasce dai contenuti del libro, che potrebbe criticare l’amministrazione o rivelare informazioni riservate. Molti colleghi, infatti, già attaccano Bissonette, arrivando a definirlo un traditore. Nello stesso tempo, però, rappresenta un colpo per gli Opsec, cioè un gruppo di ex Seal e agenti della Cia, che nei giorni scorsi si sono schierati nella campagna presidenziale con uno spot televisivo in cui attaccano Obama perché si è vantato troppo dell’operazione di Abbottabad. L’argomento centrale di questi ex militari, rimproverati per la presa di posizione dal capo degli Stati Maggiori Riuniti Dempsey, è che l’amministrazione ha distribuito troppe informazioni segrete sul raid, ad esempio alla regista Kathryn Bigelow per il film Zero Dark Thirty, per sfruttare l’uccisione di Osama a fini politici».