
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il bilancio della tragedia di Viareggio è al momento questo: 14 morti, 4 dispersi, 40 feriti di cui 15 in pericolo di vita. Sono numeri destinati a modificarsi. Oltre tutto mentre scriviamo si sta ancora scavando tra le macerie ed è dunque possibile che i 600 soccorritori mobilitati rapidamente dalla Protezione civile trovino altri corpi. La confusione è tale che si conosce per intero il nome di una sola vittima, delle tre che sarebbero state identificate: Rosario Campo, 42 anni, da Pozzallo in provincia di Ragusa. Lavorava a Viareggio da molti anni. Di un altro ragazzo sappiamo il primo nome: Hamza. Aveva 17 anni, era emigrato dal Marocco, ha perso tempo per mettere in salvo la sorellina di due anni, poi è svenuto e per lui è finita.
• Bruciato?
Sono morti bruciati in molti. Il Tg1 ha mostrato ieri sera una macchia scura, tutta raggrumata, sull’asfalto. La voce fuori campo ha detto: «Questo è quello che resta di un ragazzo sorpreso dalle fiamme in motorino ». Un bambino carbonizzato è stato trovato sul sedile di un’automobile. Si suppone che i genitori lo abbiano lasciato lì per andare a prendere qualche altro figlio in pericolo. Devono poi essere morti tutti. Comunque non sono stati identificati ed è probabile, data la condizione dei resti, che alla fine si debba ricorrere all’analisi del Dna.
• S’è capito come è avvenuto l’incidente?
La dinamica è piuttosto chiara. C’è questo treno partito da San Martino di Trecate che ha fatto il pieno di Gpl alla raffineria Sarpom. diretto a Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta. Scivolando su un binario costruito apposta per il collegamento alla rete ferroviaria nazionale, il convoglio arriva a Novara dove viene agganciato e parte. I treni di questo tipo, trasportando materiale pericoloso, vanno molto piano. Quando il nostro merci, numero 50325, arriva nella stazione di Viareggio mancano un paio di minuti a mezzanotte. Qui, secondo la ricostruzione accreditata (ma con il condizionale) dalle stesse Ferrovie cede il carrello «di uno dei primi carri cisterna ». Deragliano di conseguenza 5 vagoni e da uno di essi esce il Gpl. Nelle cisterne il Gpl è compresso allo stato liquido, ma appena entra a contatto con l’aria torna allo stato gassoso. Si diffonde quindi in forma di nube bassa, bianca e fredda. Incontra una scintilla. Scoppia, in una successione di tre esplosioni che i testimoni sopravvissuti descrivono come «muro di fiamma», «apocalisse », «nuova Pompei». Il binario dove i 5 vagoni hanno deragliato corre parallelo a via Ponchielli. Cinque palazzi ne risultano sventrati. Gente che stava dormendo o che guardava la televisione viene proiettata contro le spaccature che si sono aperte nelle pareti. Altri precipitano nei buchi che si sono formati durante la liquefazione dei pavimenti. Passanti sono ghermiti dalle fiamme e inceneriti.
• La colpa?
Il sindacato dei ferrovieri sciopererà oggi per un’ora. Epifani, capo della Cgil, ha detto che si tratta di una tragedia annunciata. Ferrero, il capo di Rifondazione, vuole le dimissioni di tutti. Berlusconi ha avuto qualche fischio, ma anche molti applausi. presto, naturalmente, per sapere chi è stato. Ci può essere stato l’errore umano anche nel montaggio del carrello. I macchinisti – secondo quanto dichiarato da chi se ne intende – non hanno commesso errori. Il capostazione di Viareggio ha avuto la prontezza, mentre tutto andava a fuoco, di fermare due treni in arrivo, che avrebbero moltiplicato il numero di morti e feriti.
• Se un carrello ha ceduto, ci sarà stato un mancato controllo delle ferrovie.
I 14 carri del convoglio appartengono a ferrovie polacche e tedesche. Il carro all’origine di tutto è della Gatx, società americana con sede a Chicago e filiale a Vienna, specializzata nell’affitto di vagoni destinati a questo tipo di trasporti. Le ferrovie italiane non c’entrano. Le regole sulla sicurezza sono europee. Il settore è regolato da una contrattualistica piuttosto complicata, e comunque, stando a quello che dice il responsabile europeo della società, Werner Mitteregger, del viaggio risponde chi ha preso in affitto il vagone.
• E chi lo ha preso in affitto?
In questo momento non si sa. Si dice adesso – e ne parlerà forse il ministro Matteoli stamani in Parlamento – che tutto il sistema va rivisto. Ma il Gpl è un carburante che inquina poco e costa poco, che dalla Sarpom di San Martino viene portato ogni anno in tutto il Paese a bordo di 2440 carri cisterna. Altri diecimila convogli trasportano per ferrovia benzina e gasolio. difficile adesso rimettere in discussione tutto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 1/7/2009]
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