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 2009  luglio 01 Mercoledì calendario

L’OMBRA DELLA STASI

SUL ”68 TEDESCO -


Le cronache raccontano che il
vero inizio del Sessantotto te-
desco fu il 2 giugno 1967 a Ber-
lino quando lo studente Benno
Ohnesorg, durante una mani-
festazione di protesta contro
la visita in Germania dello scià
di Persia Reza Pahlavi, fu am
mazzato dal poliziotto Karl-Heinz Kurras. Quel
colpo di pistola segnò un punto di svolta per il
movimento degli studenti tedeschi. La protesta
si radicalizzò allargandosi a tutta la nazione e
in certi casi assumendo il carattere della guerri-
glia urbana e del terrorismo. Il nemico era, ov-
viamente, la Bundesrepublik, lo stato della Ger-
mania Occidentale considerato autoritario e
violento: uno stato che non esitava a far spara-
re i suoi poliziotti contro gli studenti inermi.
Questa è la storia tramandata per quattro de-
cenni. Una storia che forse dovrà essere rettifi-
cata, se non addirittura riscritta da cima a fon-
do. Sì è scoperto infatti che a sparare quel fata-
le colpo di pistola era stato in realtà un agente
della Stasi, i servizi segreti della Ddr, infiltrato
nelle file della polizia federale dell’ovest. A fare
la sensazionale scoperta sono stati due storici,
Helmut Müller-Enbergs e Cornelia Jas, i quali
hanno ritrovato nell’archivio della Stasi le carte
che testimoniano l’appartenenza di Kurras alla
polizia segreta della Germania comunista.
La rivelazione ha suscitato grande scalpore
nell’opinione pubblica e sui mass media. « co-
me se in America si scoprisse che dietro l’omici-
dio di J.F. Kennedy c’era il Kgb», ha commentato
Stefan Aust, ex direttore del settimanale Der
Spiegel. E Reinhard Müller in un editoriale sulla
Frankfurter Allgemeine Zeitung si è interrogato
su quanto sia stato grande l’influsso esercitato
dalla Stasi nelle vicende della Germania Occi-
dentale durante la guerra fredda oltre che sulla
necessità di rivedere in una nuova luce tanti pas-
saggi della storia recente, man mano che dagli
archivi arrivano nuove scoperte. Già si sapeva
che Marcus Wolf, il grande boss dell’intelligence
tedesco orientale, era riuscito ad infiltrare i suoi
agenti negli apparati politici e amministrativi
della Germania Ovest fino ai massimi livelli. Si
sapeva di campagne di disinformazione costrui-
te ad arte, di pesanti condizionamenti in vota-
zioni parlamentari. Si sapeva che perfino il can-
celliere Willy Brandt era stato spiato, così come
si sapeva che alcuni terroristi della RAF erano
stati sovvenzionati, addestrati e ospitati sotto
falso nome dal regime di Berlino Est. E adesso
il caso Kurras e l’ipotesi che il governo della
Ddr abbia soffiato sul fuoco della protesta così
da provocare un’escalation sempre più incon-
trollabile. La stagione del Sessantotto tedesco
è dunque tutta da riscrivere? Meglio non ecce-
dere in revisionismi affrettati. Intanto non è
chiaro se Kurras abbia ricevuto un ordine uffi-
ciale di sparare. E poi il Sessantotto tedesco ci
sarebbe stato anche senza i giochi sporchi degli
007 della Ddr. chiaro tuttavia che se allora si
fosse saputo che il colpevole era un agente del-
la Stasi, lo scenario sarebbe stato ben diverso e
forse la contestazione avrebbe preso altri cana-
li.