Anais Ginori, la Repubblica 1/7/2009, 1 luglio 2009
EVA, LA VESCOVA LESBICA FA SCANDALO IN SVEZIA
La sua giovane compagna, che è una pretessa, ha partorito il figlio tre anni fa
"Martin Lutero dice che chiunque può prendere una posizione sulla fede e sulla Bibbia"
Eva, naturalmente. La prima donna. Vescovo, lesbica, con un bimbo che gioca nella sagrestia mentre lei dice messa. Eva Brunne accavalla le gambe sotto alla tonaca bianca e si fa seria. «Le polemiche erano prevedibili. Esistono dei preti che seguono gli sviluppi democratici e che vogliono che la Chiesa ne faccia parte. Altri, invece, vi si oppongono». Alza le spalle, e scuote una mano all´indietro, come a dire: uomini arretrati, bisogna perdonarli. Caschetto di capelli biondo cenere, occhi azzurri, un viso grassottello e luminoso. Ha 55 anni, una compagna più giovane, Gunilla Linden, che tre anni fa ha partorito il loro bambino. Tutto normale, o quasi. Se non fosse che questa sacerdotessa è stata appena eletta "vescova" di Stoccolma. E anche nella progressista Svezia - dove il clero femminile esiste da mezzo secolo - si è creato uno scandalo che la Chiesa luterana non riesce più a superare. Eva Brunne ha ottenuto 412 voti contro i 365 del principale contendente, il reverendo Hans Ulfvebrand. Ma i suoi avversari hanno presentato ben sei ricorsi per invalidare lo scrutinio.
Ufficialmente, la guerra per il vescovato di Stoccolma si combatte intorno a cavilli giuridici e riconteggi dei voti. Il vero obiettivo però è lei, il simbolo che rappresenta. Appena eletta ha concesso interviste al più noto settimanale gay del paese QX, e all´omologo francese Tetu. «Gunilla è una pretessa come me e questo, credo, facilita il nostro rapporto» ha confessato. La loro coppia è registrata al comune e "benedetta" dalla chiesa. In autunno, il Sinodo luterano sarà chiamato a pronunciarsi sulla celebrazione di matrimoni per gay e lesbiche. «Martin Lutero ci ha insegnato che chiunque può prendere una posizione in merito alla fede e alla Bibbia» argomenta lei rispondendo a quelli che sostengono che negli antichi testi non c´è traccia di matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Il sacerdozio femminile è stato autorizzato in Svezia alla fine degli anni Cinquanta. Nel 1971, Margit Sahlin fu la prima donna a diventare parroco. Da allora, ci sono stati molti vescovati "rosa", compreso quello di Stoccolma, assegnato dieci anni fa a Caroline Krook ora in procinto di andare in pensione. Ma l´elezione di Eva Brunne, con il suo "lesbo-pride", ha avuto un effetto dirompente, svelando un´ambiguità che attraversa tutta la chiesa. Tra i novizi, il numero delle donne ha ormai superato quello degli uomini (588 contro 331 nell´ultimo decennio) eppure rimangono molte discriminazioni. L´osservatorio per le pari opportunità del governo ha scoperto che le donne preti guadagnano circa 400 euro in meno dei loro colleghi uomini e che esiste un "soffitto di vetro" nelle alte gerarchie: su quattordici vescovi, dodici sono ancora uomini.
«Da quando il parlamento svedese ha cambiato la legge sul matrimonio e poi sui figli delle coppie omosessuali c´è un "gay baby-boom". La Chiesa non può permettersi di negare i sacramenti a queste famiglie» sostiene Lars Gardfeldt, prete di Goteborg, che da anni si occupa di omofobia e religione, convive con un altro prete ed è padre di due gemelli. Intanto però sono arrivati messaggi minatori al sito della diocesi di Stoccolma. «La nuova vescova è molto pia, saggia e attenta ai deboli», scrive online Kelvin del quartiere Flemingsberg, ex parrocchia di Eva Brunne. «E´ un pastore che sa prendere cura del suo gregge. Purtroppo questo non conta per chi si riempie la bocca di rabbia indignata. Preghiamo per Eva e per la diocesi di Stoccolma che ha fatto una scelta giusta e coraggiosa».