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 2009  luglio 01 Mercoledì calendario

Iran, sotto inchiesta il medico che ha tentato di salvare Neda Dopo che la stampa del regime aveva accusato il giornalista della BBC di avere assoldato un killer per ucciderla, ora l’intelligence di Teheran mette sotto inchiesta il medico che ha cercato di salvarla senza riuscire

Iran, sotto inchiesta il medico che ha tentato di salvare Neda Dopo che la stampa del regime aveva accusato il giornalista della BBC di avere assoldato un killer per ucciderla, ora l’intelligence di Teheran mette sotto inchiesta il medico che ha cercato di salvarla senza riuscire. Si parla di Neda Aga Soltan, la ragazza persiana che con la sua morte è divenuta simbolo della rivolta dei giovani iraniani che dopo la rabbia per la sospetta vittoria di Ahamdnejad sono ormai diventati un vero e proprio movimento di contestazione al regime. Rifugiatosi a Londra, il medico Arash Hejazi, aveva accusato un miliziano islamico Basiji di aver sparato alla ragazza durante le contestazioni post elettorali. Per il capo della polizia di teheran, Esmail Ahmadi Moqaddami, citato dall’agenzia stampa Farsnews. invece ha creato "rumore" e la morte di Neda "è stata una messinscena non collegata con i disordini". Intanto da un Iran blindato, dove perfino YouTube e Twitter sono stati censurati, giungono altre notizie a conferma delle persecuzioni che il regime sta perpetrando nei confronti degli oppositori. Sei sostenitori di Mir Hossein Mousavi, il candidato moderato sconfitto nelle contestate presidenziali iraniane del 12 giugno dal presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad, sono stati impiccati l’altro ieri nella città santa di Mashhad. La notizia, riportata dal sito web del quotidiano israeliano Jerusalem Post, è stata confermata anche dall’agenzia semi-ufficiale Isna. L’impiccagione dei sei supporter di Mousavi, tuttavia, non può essere verificata in modo indipendente. Alcune fonti riferiscono di un crescente clima di paura tra i sostenitori di Mousavi, che nei giorni scorsi hanno svolto una serie di manifestazioni, represse nel sangue dal regime di Teheran, per contestare la regolarità del voto che ha garantito un nuovo mandato presidenziale ad Ahmadinejad. Le esecuzioni di lunedì portano a 133 il numero delle persone giustiziate in Iran dall’inizio dell’anno: nel 2008, le vittime di esecuzioni erano state 246. 01 luglio 2009