varie, 1 luglio 2009
Nadir Gismondi, 22 anni. Di Imperia, studente modello, introverso, serio, posato, una passione per le moto, le armi, lo snowboard e la pesca in apnea, sognava di fare il pompiere come il padre Ivan, già da tempo era vigile del fuoco volontario e aspettava con trepidazione il concorso per entrare nel corpo
Nadir Gismondi, 22 anni. Di Imperia, studente modello, introverso, serio, posato, una passione per le moto, le armi, lo snowboard e la pesca in apnea, sognava di fare il pompiere come il padre Ivan, già da tempo era vigile del fuoco volontario e aspettava con trepidazione il concorso per entrare nel corpo. L’altra mattina all’alba mentre guidava la sua auto fu fermato dai carabinieri che gli trovarono un tasso d’alcol nel sangue leggermente superiore al limite (0,7 anziché 0,5), non potendo rimettersi al volante fu costretto a telefonare al padre, quello andò a riprendere la macchina ma non volle dare al figlio un passaggio fino a casa: «Vai a piedi, così ti schiarisci le ideee». Una mezz’ora dopo il ragazzo, temendo che quella vicenda gli avrebbe impedito di diventare pompiere, si chiuse nella sua camera, impugnò la Glock calibro 9 che usava per il tiro sportivo, e si sparò nella tempia. Dopo le 6.30 di domenica 28 giugno in un appartamento in via Santa Lucia a Imperia.