Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 01 Mercoledì calendario

IL SUICIDIO DI BOUMEESTER, BANCHIERE DI ABN-AMRO

Il segnale del telefonino lascia pochi dubbi. L’ultima traccia è di lunedì 22 giugno a Windsor Park, Winfield, Berkshire. Lì, nel verde bruciato da questa estate tropicale, per le abitudini di Londra, Huibert Boumeester, ex top banker di Abn Amro, 49 anni, olandese, si è sparato. Probabilmente, si è sparato. La burocrazia dell’inchiesta britannica blinda tutto con "se"e con "ma",conferma«ferite d’arma da fuoco », lascia capire che non siamo di fronte ad un giallo e sussurra suicidio, senza riconoscere, ufficialmente, nemmeno l’identità di quel corpo rimasto per giorni fra i cespugli di un parco cotto dal sole.
Huib, come la moglie separata Anne lo chiamava, adorava quell’angolo di verde e ci è andato direttamente, lunedì mattina, a bordo del Range Rover blu che teneva davanti alla casa di famiglia in Wilton Crescent. Una mansion da 6 milioni di sterline, nel cuore di Belgravia, enclave miliardario, amato dalla moglie e dai tre figli, a due passi da Harrods, di fronte ad Hyde park, che i bambini, in questi giorni di ansia e speranza, hanno continuato a frequentare. «Era atteso nella City - rivela una fonte che chiede l’anonimato - per vedere un cacciatore di teste». Il miglio quadrato del business londinese è da una parte, Winfield dall’altra. All’appuntamento non s’è mai presentato. Quando Anne lo ha saputo ha chiamato subito la polizia. La separazione, mai diventata divorzio, non ha scalfito il rispetto, non ha fiaccato la sensibilità per capire l’animodel compagno di una vi-ta, per avvertire che quel ritardo poteva essere il segnale della tragedia. Lo ha temuto tanto da allertare Gpw, società di Intelligence nella City. «La famiglia confermano - ci ha coinvolto per coadiuvare le ricerche». Probabilmente quando Anne chiamava la polizia e incaricava gli investigatori privati, Huib era già morto. Proiettili in testa, esplosi, crediamo, con le armi che lui stesso si era portato dietro: due fucili mancano dalla lista delle otto armi per le quali aveva l’autorizzazione.
I buchi scavati dalle dichiarazioni ufficiali si riempiono con le voci che affollano la City. Boumeester era conosciuto in Gran Bretagna, ma era una celebrità nei Paesi Bassi dove la famiglia di sua madre, Fentener van Vlissingen è proprietaria di Shv il maggior conglomerato industriale privato. «Probabilmente sono i più ricchi d’Olanda», sussurrano a Londra puntando il dito verso la proprietà di Letterwe, 34mila ettari attorno a Wester Ross, il gioiello delle Highlands, da decenni dei Fentener divenuti così i più grandi possidenti stranieri di Scozia. «Lì vicino- racconta un conoscente dei Boumeester - Huib aveva comprato la sua tenuta personale. Una settantina di ettari dove cacciava». Ci andava con gli amici, la famiglia era ai margini di quell’antica passione.
A poche ore dal ritrovamento del cadavere, nel buio di un’inchiesta che procede lenta, gli indizi dicono suicidio. Non solo per la dinamica, ma soprattutto per la storia recente del banchiere olandese. «Boumeester - raccontano di lui- era un uomo molto razionale, piuttosto freddo. In tutti i suoi tratti very anglosaxon. Al punto da sembrare arrogante ». Una corazza che non gli ha impedito di scivolare nel buio della depressione. Anche la polizia il giorno della scomparsa aveva ammesso che «era piuttosto giù ». La stessa Anne aveva riferito dell’abisso che lo intrappolava. Le origini del male oscuro che avvolge la mente sono indecifrabili, ma le voci, a Londra, si moltiplicano. questo cinquantenne robusto, dai capelli castani e lisci con la fama di tenace negoziatore, l’ultima vittima del credit crunch? Sembra la più ragionevole scorciatoia per chi cerca una rapida soluzione.
Il lavoro non andava bene, ma le ipotesi di un crack non trovano conferme. Cercava un futuro dopo aver lasciato il consiglio di amministrazione di Artemis il fondo che da Abn Amro era finito a Fortis. E lui, che era in quota Abn,nonostante l’opposizione durissima che oppose alla scalata di Royal Bank of Scotland, aveva tenuto quella posizione.«Non aveva ”spiegano ad Artemis – alcun ruolo operativo ». L’uscita dal consiglio era stata ininfluente per un uomo del suo calibro. Se di Abn Amro era stato Chief financial officer, di Rbs era stato il peggiore nemico. Boumeester per Abn, voleva Barclays e quando capì che la partita era persa, mollò. La buonuscita di 3,8 milioni di euro erano briciole sul resto del suo impero. Solido tanto da consentirgli di avviare Boumeeester Foundation che aiuta a preservare le culture autoctone del Far East. L’Asia, dove aveva vissuto prima di arrivare a Londra, era un’antica passione per la quale non si risparmiava. Travolta anch’essa,come Anne, come i figli, cancellati dal male per la vita, un lunedì qualsiasi in un parco alla periferia di Londra.