varie, 1 luglio 2009
Davide Aiello di anni 32. Ispettore di polizia penitenziaria nel carcere della Bicocca a Catania, tra i suoi colleghi c’era un Mauro Falcone di anni 39, sposato e padre di due bambine, assai depresso, che l’altra notte chissà perché, dopo aver pregato in una cella, inginocchiato al buio, con una Bibbia in mano, appena se lo vide davanti gli sparò addosso quindici colpi di pistola e poi si sedette sul pavimento farneticando di «Satana» e del «male assoluto»
Davide Aiello di anni 32. Ispettore di polizia penitenziaria nel carcere della Bicocca a Catania, tra i suoi colleghi c’era un Mauro Falcone di anni 39, sposato e padre di due bambine, assai depresso, che l’altra notte chissà perché, dopo aver pregato in una cella, inginocchiato al buio, con una Bibbia in mano, appena se lo vide davanti gli sparò addosso quindici colpi di pistola e poi si sedette sul pavimento farneticando di «Satana» e del «male assoluto». Verso l’una e mezza di notte tra martedì 30 e mercoledì 30 giugno nella caserma attigua al carcere di massima sicurezza della Bicocca a Catania.