
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Le storie di questi morti di Viareggio, divenuti nel frattempo 17, sono strazianti. Rosario Campo, di anni 43, imprenditore nautico, stava andando in motorino lungo la via Burlamacchi. stato carbonizzato in un istante. Una torcia umana la moglie, Claudia Fresca, di anni 41, che era seduta dietro: i passanti sono riusciti a spegnere le fiamme e i soccorsi l’hanno poi fatta arrivare al centro grandi ustionati di Parma. Ha poche speranze di farcela. Elena Iacopini, 32 anni, stava in casa, e in casa il fuoco l’ha presa e incenerita. La madre Emanuela Milazzo, di anni 63, e il marito Federico Battistini, di anni 32, stanno tutti a due a Pisa e potrebbero cavarsela. Stessa cosa per Ilaria e Michela Mazzoni, che abitavano nella stessa casa ereditata dai genitori e che sono morte all’ospedale Versilia. Il bambino trovato carbonizzato in un’auto si chiamava Luca Piagentini, i genitori lo avevano messo lì per andare a prendere gli altri figli, il fuoco poi ha sconvolto i loro piani, adesso il padre e la madre sono in condizioni critiche, il terzogenito Lorenzo è morto ieri sera al Meyer di Firenze, il primogenito Leonardo è sbucato a un certo punto quasi illeso dalle macerie. Tristissima la storia di Ana, di anni 40, romena, che badava il suo vecchio novantenne di nome Mario Pucci. Sono morti tutti e due. Lei, simile alle statue di cenere di Pompei, è stata trovata con la maniglia della porta in mano. Hamza, di cui raccontiamo nel dettaglio la storia nell’articolo qui a destra, s’è sacrificato inutilmente. Era tornato indietro per salvare la sorellina Iman, questo gli è costato la vita e la sua sorellina è poi spirata ieri pomeriggio al Bambin Gesù di Roma.
• S’è capito qualcosa sul perché e sul percome?
Ieri mattina il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha riferito in Parlamento. una spiegazione molto tecnica, impossibile da capire nel dettaglio senza un disegno. Ma quello che importa è che è assodata la rottura dell’asse, e che questa è la causa del deragliamento: «L’asse si è di fatto spezzato nella parte che sporge dalla ruota – detta ’fusello’ – che è coperta dalla boccola, la quale consente all’asse stesso e alle ruote di girare...». Chi avrebbe dovuto accorgersi dell’asse consumato? I controlli si fanno con gli ultrasuoni e tutti giurano che erano stati eseguiti a regola d’arte. chiaro che qualcuno mente: la Sarpom, cioè la raffineria, dice di aver affidato la manutenzione del vagone a Fs Logistica. La sensazione è che la responsabilità finale possa essere in questa società delle Ferrovie dello Stato.
• La magistratura che dice?
Il procuratore Aldo Cicala e il sostituto Giuseppe Amodeo procedono contro ignoti per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Matteoli ha annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta. Beniamino Deidda, procuratore generale della Toscana, allievo di don Milani e grande esperto di infortuni sul lavoro e reati ambientali, ha detto: «Questo incidente non è frutto del caso ma di precise azioni od omissioni che saranno attentamente vagliate. Tutto ciò che circola sulla rete ferroviaria italiana deve essere a norma, e Trenitalia ne è responsabile ». Carlo Vaghi, della Bocconi, si chiede: «Va bene, i vagoni appartenevano a società estere, ma il locomotore non era di Trenitalia?».
• E’ sotto accusa il sistema ferroviario italiano?
Prima di tutto c’è un buco nella normativa europea sulla sicurezza: si impone la revisione dei vagoni ogni quattro anni invece di pretenderla dopo un certo numero di chilometri. evidente che la Gatx – un colosso del settore, che di vagoni così ne ha 20 mila – tende a far lavorare i suoi carri ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette. Quindi ha senso che la revisione – come ha detto l’altro giorno anche Antonio Tajani, commissario Ue – sia fatta dopo un certo numero di chilometri e non dopo un certo periodo di tempo. Poi c’è il fatto che tra il 19 maggio e il 29 giugno ci sono stati quattro deragliamenti. In quello del 22 giugno, a Vaiano (Prato), il treno trasportava acido fluoridrico: fortunatamente il recipiente ha tenuto, ma per rimettere a posto il traffico sulla linea Milano- Roma ci sono voluti due giorni. I dati sui deragliamenti sono preoccupanti perché sembrano indicare un peggioramento tendenziale: 6 nel 2005, 9 nel 2007, 8 nel 2008, già 7 nei primi 6 mesi di quest’anno.
• S’è trascurata la sicurezza per l’alta velocità?
Matteoli lo nega, il capo delle Ferrovie Moretti, che è un ex sindacalista della Cgil, pure.
• Hanno ragione?
«Un Freccia Rossa efficiente e funzionale e un sistema ferroviario complessivamente obsoleto, fatiscente e pericolante è esattamente la fotografia del sistema ferroviario in India». Lo ha scritto ieri su Repubblica Maurizio Ricci. difficile dargli torto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 2/7/2009]
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