Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 02 Giovedì calendario

Ascoltare la musica lirica fa bene al cuore. A indagare sul potere delle melodie è stato il team di Luciano Bernardi dell’Università di Pavia, che ha chiesto a 24 volontari sani di ascoltare cinque brani di musica classica, monitorando le reazioni del loro corpo alle note

Ascoltare la musica lirica fa bene al cuore. A indagare sul potere delle melodie è stato il team di Luciano Bernardi dell’Università di Pavia, che ha chiesto a 24 volontari sani di ascoltare cinque brani di musica classica, monitorando le reazioni del loro corpo alle note. Fra i pezzi usati, selezioni della Nona di Beethoven, un’aria della Turandot di Puccini, una cantata di Bach, il ”Va’ Pensiero” dal Nabucco e ”Libiam nei lieti calici” da La Traviata. I ricercatori hanno così scoperto che le tracce ricche di enfasi, che cioè alternano parti più veloci ad altre più lente - come accade nella musica operistica - sembrano le migliori per la circolazione e il cuore. In particolare le arie di Verdi, che seguono fraseggi musicali lunghi 10 secondi, sembrano sincronizzarsi perfettamente con il ritmo cardiovascolare naturale.