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 2009  luglio 01 Mercoledì calendario

Un passo avanti per la nuova Tiscali - L’assemblea approva gli aumenti da 190 mln e 46,5 mln. Cancellato il valore nominale - Un altro passo fondamentale per il futuro di Tiscali

Un passo avanti per la nuova Tiscali - L’assemblea approva gli aumenti da 190 mln e 46,5 mln. Cancellato il valore nominale - Un altro passo fondamentale per il futuro di Tiscali. Ieri l’assemblea dei soci dell’isp sardo ha deliberato gli aumenti di capitale precedentemente annunciati al mercato (da 190 e 46,5 milioni oltre alla delega per un successivo aumento fino a 25 milioni), l’eliminazione del valore nominale dei titoli, il raggruppamento delle azioni (una nuova ogni 10 vecchie) e l’abbattimento del capitale sociale da 308,2 a 156 milioni per assorbire sostanzialmente le perdite del 2008 portate a nuovo (151 milioni). Resta da capire quando partiranno il primo e il secondo aumento di capitale, per i quali la società ha spiegato che «verranno offerti al mercato e sottoscritti, rispettivamente, entro la fine dell’esercizio in corso e il primo trimestre del 2010». Proprio il mercato, peraltro, ha accolto con cautela le news provenienti dall’assemblea, visto che il titolo Tiscali, dopo un rialzo iniziale, ha chiuso la seduta poco sopra la parità a 0,29 euro (+0,17%). In fondo, però, la giornata di ieri rappresentava semplicemente un passaggio formale per il prosieguo della ristrutturazione di Tiscali. Le due notizie, per quanto fossero considerate attese dagli operatori, riguardano l’attestazione del piano finanziario da parte di un esperto indipendente (che si prevede verrà rilasciata a breve) e il via libera dell’Antitrust europeo all’acquisizione da parte del gruppo telefonico Carphone Warehouse degli asset inglesi di Tiscali. L’Authority in sostanza ha spiegato che la società che nascerà dall’operazione dovrà comunque affrontare la competizione di altri player molto forti, in particolare di British Telecom. In merito alla cessione, l’amministratore delegato di Tiscali, Mario Rosso, ha spiegato che da oggi sarà a Londra per definire il closing dell’operazione. «Chiuderemo a breve», ha spiegato Rosso che ha aggiunto come l’operazione comporterà «un’importante minusvalenza», che però «non avrà conseguenze problematiche per il gruppo». Per quanto riguarda il futuro della società, l’ad ha spiegato che Tiscali sta lavorando a un «processo di snellimento della struttura sia sul fronte organizzativo sia su quello della governance» e che una volta concluso il processo di ristrutturazione, il debito di Tiscali sarà «assolutamente sostenibile» e l’azienda continuerà ad andare avanti da sola, anche se al momento «è impossibile fare previsioni». Nel dettaglio, l’assemblea ha deliberato un primo aumento di capitale fino a 190 milioni mediante emissione di azioni ordinarie senza valore nominale, con abbinati gratuitamente warrant, al prezzo di 0,01 euro e un secondo aumento alle stesse condizioni fino a 46,5 milioni. Il primo aumento sarà garantito per circa 32 milioni, anche indirettamente, dall’azionista Renato Soru (che possiede il 20% del gruppo), mediante l’esercizio di parte dei diritti di opzione di propria competenza, per 11 milioni dagli azionisti di minoranza di Tiscali Uk (VNIL) e per la restante parte dell’aumento dai senior lender.