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 2015  ottobre 24 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

In giro si parla quasi solo di questi furbi impiegati comunali sanremesi (e si sottolinea: sanremesi, cioè gente del Nord) che passavano il badge nell’apposita fessura e poi se ne andavano per i fatti loro. La documentazione sarebbe spassosa se non fosse drammatica, il vigile urbano che veniva a timbrare in mutande in modo da potersene tornare subito a letto, la ragazzina mandata a lavorare col badge dal padre e quella ’sto badge non lo sapeva usare sicchè per esser sicura andava su e giù con la tesserina dodici volte, il moralizzatore che su facebook si scaglia contro i politici corrotti e poi, risultando per la legge in ufficio, se ne sta invece al bar a chiacchierare con gli amici. Eccetera eccetera. Mi soffermerei però sugli altri impiegati comunali che con i loro badge facevano la fila dietro ai piccoli truffatori senza dir niente o perché si preparavano a fare la stessa cosa oppure perché a certe pratiche non ci si fa più caso o anche perché rassegnati al malaffare. Si sa anche che in città tutti sapevano, compreso il sindaco di prima e quello di adesso. E però, che vuoi fare? Quelli sono voti.

Quindi secondo lei le pratiche sanremesi sono in realtà nazionali?
Ma sì, basta che un magistrato vada a curiosare ovunque e troverà le stesse cose. E del resto da dove dovrebbe venire l’esempio di un costume di correttezza, sobrietà, consapevolezza? Ho dubbi anche su questi arresti e sui relativi processi. Saranno liberati presto e al processo ne tireranno fuori di tutti i colori e poi i tribunali del lavoro hanno imposto la riassunzione persino di quelli che, con le telecamere puntate, saccheggiavano le valige di Fiumicino. Non succederà niente.  

Quindi?
Quindi, come abbiamo detto un migliaio di volte, c’è troppo denaro pubblico in giro, denaro facile perché non mio, ma di cui dispongo e che distribuisco per comprare consenso. In democrazia il consenso va comprato, checché ne dica Grillo, e i politici sono convinti che per conservare la sedia su cui sono seduti devono gridare a parole e star buoni nei fatti. Del resto, per convincersene, guardi le spese delle Regioni, venute sotto la lente grazie alle dimissioni di Chiamparino da presidente della relativa Conferenza. Ma già, dimenticavo, lei non sa nemmeno che cos’è la Conferenza delle Regioni...  

Già, infatti, sarebbe?
Organo di coordinamento dei governatori, diciamo il loro sindacato, così ci capiamo al volo. Il presidente di questo affare era Sergio Chiamparino, Pd, governatore del Piemonte dall’anno scorso. Siccome il Piemonte è in guai grossi col bilancio e il governo non gli ha fatto il decreto da tre miliardi grazie al quale avrebbe un minimo respirato, Chiamparino s’è dimesso. Il Piemonte, vede, ha un buco di 5,8 miliardi da restituire con rate da 800 milioni all’anno, ma il suo bilancio di milioni ne maneggia 400, quindi come fa? Non può farcela! E come spende i suoi soldi questo Piemonte (siamo sempre al Nord) per essersi ridotto a questa maniera? Ma soprattutto in personale e consulenze, spesa corrente. Ma se gli impiegati del Piemonte fossero come quelli di Sanremo non sarebbe meglio fare come dice Grillo, e cioè licenziarli tutti e dargli un 5-600 euro di sostentamento da cittadinanza e chiuderla lì? E quanto a quelli che devono veramente lavorare ricominciare daccapo? Sto parlando per paradossi, perché il comportamento sanremese, che consideriamo di sicuro identico in ogni dove, mostra che gli stipendi pubblici vanno iscritti nella maggior parte dei casi nella categoria dei sussidi di disoccupazione.  

È il Piemonte un caso isolato? Non si arrabbi, glielo domando per scherzo.
Le Regioni costano 190 miliardi, ovvero 3.124 euro a testa, comprendendo tra queste teste anche quelle dei poppanti. Si tratta di 150 miliardi di spesa corrente, più altri 40 miliardi di uscite in conto capitale e costo di servizio del debito. Spesa corrente significa soprattutto stipendi, vale a dire soldi in gran parte buttati, dato l’esempio sanremese.  

Che cosa risolve Chiamparino con le dimissioni?
Ma assolutamente niente. Chiede soldi allo Stato, com’è la regola. Il guaio piemontese è tipico: il leghista che c’era prima di Chiamparino (mi pare si tratti dello statista che fa di cognome Cota, quello dei boxer verde pisello) si faceva prestare i soldi dal ministero del Tesoro per ripagare i fornitori in attesa da anni, ma poi usava quei soldi per ripianare altri debiti ed abbellire il bilancio. Roba vietata, non si dice all’Europa, ma persino agli amministratori di condominio. Ma perché non si estendono le regole della procedura fallimentare anche alle amministrazioni pubbliche? (leggi)

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