24 ottobre 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - L’ULTIMA SETTIMANA DI EXPO
OHI che coda mas lunga / all’Expo c’è la massa / son qui da sei ore / e non ho visto una mazza / mi conveniva andare a Hong Kong / ci son coppie che si son sposate qui in fila / e che nell’attesa han fatto una bambina / che adesso si iscrive in prima elementar / io, in coda come un barbone / vedo laggiù un padiglione / mi sembra sia del Giappone / Per vedere il video di un tonno / lo vedo su Sky col nonno / guarda lì il padiglione francese / era meglio se andavi a Parigi a tue spese / e invece stai in cocda qui dalle parti di Rho / se a questa esposizione cambiassimo il senso / che da Nutrire il Pianeta diventa / portare pazienza coi crampi e il dolor / ah, se venivo qui a giugno / no, non beccavo la coda / sono venuto ad ottobre / ero attratto proprio dalla coda / potrò dire ho fatto la coda / torno a casa e so tutto / non tanto sul cibo, ma sulla reazione / che c’ha il corpo umano / in fila per ore sul Decumano / che bello il Decumano / adoro il Decumano»
(svenimenti intorno a lui. Berretto da Andy Capp, cravatta allentata, giacca forse marroncina, accento brasiliano)
Notifiche
Delle code dentro e fuori Expo si comincia a parlare fin dalla metropolitana. Alle 9 del mattino, per l’ultimo sabato ’ordinario’ di Expo prima della chiusura tra sette giorni, ci si schiaccia dentro finché si riesce a malapena a respirare, e guancia a guancia si ripassa il piano d’azione per visitare quanti padiglioni si può vedere.
Intanto la società Expo procede con i preparativi dell’ultima giornata: "È stato chiesto al prefetto di rafforzare il controllo" dice il commissario unico, Giuseppe Sala che precisa, tuttavia di non avere paura di momenti di tensione. La richiesta di rinforzi, spiega, nasce dal fatto che "c’è la tradizione, a Expo chiuso, che i padiglioni facciano festa. E questo è legittimo".
Intanto però a Rho ci si gode l’ultimo weekend. "Io ci sono stata già due volte, una alla sera e una di giorno, qualche settimana fa - racconta una visitatrice - oggi andrò in giro seguendo il flusso delle persone e cercando i padiglioni con meno coda". E se la fila ai tornelli è più scorrevole del solito, grazie all’orario anticipato, all’interno di Expo la quantità di persone, come nelle ultime settimane, è impressionante. Alle 11, i mattinieri che hanno scelto di sfruttare l’apertura anticipata, sono già riusciti a vedere un paio di padiglioni, chi Angola e Repubblica Ceca, chi il Brasile e il Sudan, chi i Paesi del Cioccolato e la Bielorussia.
Countdown Expo, l’ultimo weekend al via: si sta in coda fin dal metrò
"Ci hanno detto che saranno almeno sette ore di coda", dice una giovane che si è appena messa in fila per visitare il padiglione degli Emirati Arabi insieme al suo ragazzo. "Ci siamo messi in coda ai tornelli alle 7.30, siamo entrati alle 8.30 e alle 10 siamo entrati al Padiglione Italia e lo abbiamo visitato in circa un’ora. Vorremmo assolutamente vedere ancora quello degli Emirati Arabi e quello del Giappone, ma forse a quest’ultimo ci conviene rinunciare". La coppia aveva già visitato Expo il 2 di maggio: "Pensavamo che ci fosse tanta gente già allora, ma era nulla: per fortuna avevamo già visto un sacco di padiglioni e oggi ci accontenteremo di come andrà".
Alcuni visitatori, come loro, sono alla loro seconda o terza volta e potranno permettersi qualche lunga coda in più, "tanto abbiamo già visto molto". Chi è alla prima visita dice che avrebbe dovuto pensarci prima e che si accontenterà di godersi l’atmosfera, sperando di riuscire a visitare almeno uno dei padiglioni più gettonati, in particolare quello del Kazakhistan. Le code si fanno anche per i bagni, soprattutto per quelli delle donne, e ormai persino per i cluster, che nei mesi precedenti diventavano una delle poche sicurezze dei visitatori che non erano disposti a fare ore di coda per i Padiglioni.
E anche per gli anziani e i soggetti che possono sfruttare la corsia preferenziale, spesso c’è
un’attesa di almeno un’ora. Qualcuno cerca di vederci un lato positivo: fa amicizia col vicino di fila, oppure manda selfie agli amici per poter almeno dire "a Expo ci sono stato". "Io ho scelto di fare questa coda perché almeno saremmo stati al sole: chissà che non riusciamo ad abbronzarci" scherza un’anziana milanese in fila per il Nepal. Le code, in qualche modo, riescono ad affascinare anche chi non le fa e preferisce fotografarle e basta.
Tra i padiglioni più amati dai visitatori di Expo 2015 c’è quello del Kazakistan, che con le sue sei ore di attesa all’ingresso entra a pieno titolo tra i ’luoghi dei sogni’ dei visitatori, dal momento che gran parte dei turisti dell’Esposizione universale non lo riuscirà a vedere, vista l’attesa. Così come sarà per Giappone, l’Italia ed Emirati Arabi. In Kazakistan, ad Astana, si svolgerà la prossima Expo dedicata all’energia del futuro. E oltre ai temi presentati a Milano, che vanno dall’agricoltura sostenibile all’acquacultura, lo spazio mostra in parte quella che sarà l’edizione 2017. Il visitatore si trova immerso in un viaggio sensoriale attraverso i tulipani kazaki e le mele tipiche del luogo, mentre i più piccoli si divertono ad ammirare gli storioni del Mar Caspio
PREMERE QUI PER SENTIRE IL PROFUMO DEI TULIPANI KAZAKI
Il commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala non sembra preoccuparsi troppo per le cause legali dovute alle code che impediscono di visitare le attrazioni dell’Esposizione universale. “Non credo che quelle di expo siano le uniche code che ci sono in Italia, sono sereno”. Il commento dopo la notizia del visitatore deluso che ha deciso di intentare un’azione legale per chiedere il risarcimento dei danni morali per non essere riuscito a vedere nulla durante la visita a Rho
MASSIMO 250 MILA PERSONE CONTEMPORANEAMENTE