Il Sole 24 Ore, 24 ottobre 2015
La Stabilità dà più soldi all’Anas e meno alle Ferrovie
Più fondi all’Anas (1,2 miliardi di euro nel 2016, 3,8 in tre anni) e meno alle ferrovie (250 milioni nel 2016, ma 550 in più nell’arco del triennio) per fare manutenzione straordinaria e investimenti. Sono le principali novità, in materia di infrastrutture, che emergono da un primo esame delle tabelle di bilancio allegate al Ddl di Stabilità, numeri per la prima volta leggibili a otto giorni dalla seduta del Consiglio dei ministri.
L’Anas è stata colpita nei giorni scorsi, oltre che dall’inchiesta sulla “Dama Nera”, anche dalla sorpresa che nella legge di Stabilità non sarebbe entrato il progetto del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e del nuovo presidente Anas Gianni Armani – dato per certo fino a pochi giorni prima – di garantire certezza pluriennale di risorse alla società tramite lo “storno” di una quota delle accise statali sui carburanti. Ma dagli stanziamenti ordinari in bilancio emergono comunque notizie confortanti. L’Anas, come noto, deve al più presto accelerare e aumentare gli investimenti nella manutenzione straordinaria della rete, per evitare che si ripetano i casi di crolli di viadotti dei mesi scorsi.
Il ddl di Stabilità assegna alla società strade, per il 2016, la bella somma di 1,25 miliardi di euro, rispetto ai 335 milioni che ebbe nel 2014 e allo zero di quest’anno. Per il 2016, a legislazione vigente, era prevista la somma di 50 milioni, che il governo ora fa salire a 1.250. Più risorse anche per i due anni successivi: nel 2017 erano previsti 143 milioni, ora portati a 1.443 (1,3 miliardi in più), nel 2017 200 milioni, che ora diventano 1.500 (1,3 miliardi in più). Dunque 3,8 miliardi di euro in più in tre anni.
Tagli invece a Rfi (Rete ferroviaria italiana), che per l’anno prossimo deve subire una riduzione di trasferimenti “in conto impianti” (per nuove opere e manutenzione straordinaria) di 250 milioni rispetto agli stanziamenti a legislazione vigente: si passa così dai previsti 325 milioni a 75,5 milioni. Tuttavia questa riduzione non dovrebbe essere una penalizzazione delle ferrovie, visto che il Contratto di programma – Aggiornamento 2015, in fase di negoziazione tra Rfi e Ministero delle Infrastrutture, dovrebbe sbloccare circa 4 miliardi di euro di risorse già esistenti, stanziate dal Dl Sblocca Italia 2014, dalla legge di Stabilità 2015, dai fondi europei Connecting Europe, tutte risorse ancora “congelate”.
Inoltre lo stesso Ddl Stabilità aumenta i fondi agli investimenti ferroviari su base triennale: nel 2017 si passa dai previsti 431 milioni a 631, nel 2018 da 1.345 a 1.945. In tutto 550 milioni in più su base triennale, anche se è chiaro che nelle leggi di bilancio il dato certo è sempre solo quello del primo anno.
Sul fronte investimenti, inoltre, resta nella Stabilità 2016 l’obiettivo di accelerare la spesa dei programmi co-finanziati con i fondi europei: fondi strutturali 2014-20, reti di trasporto Ten-T, Garanzia giovani, Piano Juncker, programmi agricoltura (Feasr). L’obiettivo è spendere 11,3 miliardi nel 2016, di cui 5,1 di co-finanziamento, spesa non contabilizzata ai fini del deficit/Pil in forza della “clausola investimenti”.