La Stampa, 24 ottobre 2015
Il tribunale assegna l’isola di Budelli al magnate neozelandese Michael Harte
È solo una coincidenza, ma curiosa. Il 22 ottobre del 2013 Michael Harte era sbarcato per la prima volta sulla «sua» isola di Budelli. L’aveva appena comprata all’asta e di fronte alla spiaggia rosa parlava già come se avesse vinto la lunga battaglia sulla proprietà del gioiello dell’Arcipelago. «Ho un grande progetto per quest’isola e non si tratta di una speculazione. Il sogno è quello di creare un osservatorio internazionale sulla biodiversità marina: un laboratorio all’aria aperta che attiri studiosi da tutto il mondo. Sarà anche una bella occasione economica per la Sardegna».
Esattamente due anni dopo, la perla di Budelli è diventata davvero sua. A consegnargliela è stato il giudice del Tribunale di Tempio, con una decisione che nessuno si aspettava. Quasi un colpo di scena, nel braccio di ferro che il parco nazionale aveva ingaggiato per evitare che questo angolo di paradiso finisse nelle mani del magnate neozelandese. L’ente gestore della riserva, con l’aiuto economico del Ministero dell’Ambiente, aveva fatto valere «il diritto di prelazione», ma non è bastato a scoraggiare il collezionista di isole. Subito è partito il ricorso al Tar e poi, dopo una prima sentenza sfavorevole, quello al Consiglio di Stato. E qui mister Harte ha vinto la battaglia. I giudici gli hanno dato ragione ma il Tribunale di Tempio aveva deciso che nel 2017 avrebbe dato interpretazione alla sentenza. Qualche giorno fa, invece, è arrivato un provvedimento che consegna all’ingegnere neozelandese le chiavi del paradiso. A patto che entro 60 giorni versi al tribunale i 2 milioni e 900 mila euro stabiliti al momento dell’asta.
Il progetto di Michael Harte per Budelli si chiama «blue economy»: un business che parte dalla conservazione e passa dalla ricerca scientifica. Niente cemento: né ville né hotel. Al massimo pontili galleggianti, me niente moli per maxi yacht. Anche perché i vincoli che proteggono la spiaggia rosa (e che in questi giorni il parco sta decidendo di ridurre) non consentono neppure di fare il bagno o di stendere l’asciugamano per la tintarella.
La battaglia per Budelli, comunque, non è finita. Da ieri sulle rocce dell’isola sventola una bandiera dei quattro mori: l’ha issata il parlamentare Mauro Pili che ha organizzato una spedizione dimostrativa e chiede al Governo di emettere subito decreto legge per espropriare i 160 ettari dell’isola. «Lo stato deve salvare questo gioiello ambientale».
Ma le parole di Michael Harte sembrano proprio una risposta alle preoccupazioni di queste ore: «Il mio progetto non è quello di costruire. Il mio progetto è portare avanti le iniziative di tutela ambientale, collaborare col parco e mettere a disposizione altre risorse per far conoscere questo paradiso in tutto il mondo. Farò dell’isola un museo a cielo aperto».