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 2015  ottobre 24 Sabato calendario

Parla Fukushima: «Ho operato una persona che somiglia molto al Papa, forse l’equivoco è nato per questo»

ROMA «Forse l’equivoco...». Dice proprio così, dalla sua casa americana di Raleigh, in North Carolina, il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima. Un equivoco? Parla per la prima volta, Fukushima, tre giorni dopo l’enorme clamore suscitato dalla notizia pubblicata dal Quotidiano Nazionale – che il Vaticano però ha dichiarato subito «infondata» – del Papa malato di tumore. E in un colloquio con l’ Ansa ecco che adesso lo scienziato fornisce una versione davvero da brividi: «Non parlo l’italiano – spiega. Forse l’equivoco è nato dall’operazione al cervello che io ho fatto su una persona di fattezze e di età simile a quella del Pontefice, con un nome che suonava simile...». Un equivoco, dunque, nato forse dentro la clinica San Rossore di Pisa – con cui il neurochirurgo di Tokyo collabora da anni – e poi propagatosi, questo sì, come un tumore?
Di certo, sottolinea lui, «sono state scritte tante falsità: io non ho mai curato il Papa, l’ho incontrato solo una volta e non credo si ricordi di me, il Papa è una persona molto buona, semplice. Non so perché sia accaduto tutto questo, ma capisco che la sua è una posizione di grande importanza...». Il neurochirurgo esprime soprattutto stupore per questa sua «inattesa sovraesposizione mediatica», ma il direttore di QN, Andrea Cangini, anche davanti alle ultime novità non fa una piega: «Il professor Fukushima ha impiegato tre giorni a smentire una notizia che non abbiamo mai dato – replica —. Il Quotidiano Nazionale ha riferito che è stato chiamato in Vaticano per un consulto, non per una visita e questo non fa certo di lui il medico curante del Santo Padre». Fukushima, però, pur rivelando di aver compiuto interventi in passato su tre prelati, che gli valsero un premio dal predecessore di Francesco, Benedetto XVI, una pergamena con ritratto papale e una «benedizione apostolica», ribadisce di essere andato a San Pietro due volte, ad ottobre 2014 e gennaio 2015, solo per motivi religiosi. Versione confermata a Il Tirreno dal professor Gaetano Liberti, suo allievo a San Rossore: «Fukushima non ha mai incontrato il Papa per ragioni di carattere clinico. Il volo del 28 gennaio fu approntato d’urgenza solo perché avevamo operato insieme fino al pomeriggio inoltrato e lui doveva raggiungere il Vaticano in tempo per il giorno seguente. Così la clinica gli mise a disposizione un elicottero. Del resto, lui è il Maradona della neurochirurgia e chi non farebbe un regalo a Maradona?».