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 2012  luglio 15 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Berlusconi torna in campo e questo solo fatto porta lo scompiglio nel Partito Democratico, che ieri ha tenuto a Roma la sua assemblea prima delle vacanze. I democratici si sono azzuffati sui matrimoni gay e sulle primarie, e al termine dei lavori non è ancora chiaro se l’appoggio a Monti è convinto come sembra nei giorni pari o pieno di distinguo come pare invece in quelli dispari. Mistero anche sulla legge elettorale, che a questo punto diventa un passaggio chiave: il presidente della Repubblica l’ha sollecitata ufficialmente, ma le posizioni tra destra e sinistra sono piuttosto distanti ed è persino possibile che, in Parlamento, si vada a votare una legge elettorale a maggioranza.

 

Ci sono parecchie cose da capire. La frase “Berlusconi torna in campo” significa che si candiderà come premier alle prossime elezioni politiche?

Così ha detto mercoledì scorso ai suoi, che hanno accolto la notizia con un certo sgomento. Il ragionamento del Cavaliere si basa sugli studi di Alessandra Ghisleri, la sua sondaggista preferita. Rilevazioni in corso dallo scorso febbraio avrebbero fatto capire questo: un Pdl che avesse Alfano come leader potrebbe contare su un bacino di utenza dell’8-12 per cento. «Con Alfano alla guida il partito si frantumerebbe, con risultati pessimi se vigesse una legge elettorale proporzionale con un’alta soglia di sbarramento».

Sarebbe bene spiegare questa storia della legge elettorale proporzionale…

Legge elettorale proporzionale: ogni partito prende un numero di seggi proporzionale ai voti che ha ricevuto. Legge elettorale maggioritaria: i partiti candidano in un collegio una sola persona e chi arriva primo prende il seggio. Noi votiamo i sindaci con una legge maggioritaria (i candidati tutti uno contro l’altro), mentre eleggiamo i deputati con una legge proporzionale, senza le preferenze. Però, in Parlamento, vige lo sbarramento: se uno non prende almeno il 4% dei voti alla Camera e l’8% al Senato non passa. Ci sono altri dettagli, ma ai nostri fini, adesso, accontentiamoci di questa spiegazione.

Quindi Alfano vale l’8-12%.

Con Alfano candidato premier e Berlusconi presidente del partito si passa però a un 17-21 per cento. E con Berlusconi candidato premier si arriva addirittura al 30%, dice la Ghisleri. Quindi, ecco spiegata la scelta del Cav.

Ma è vero?

Repubblica ha fatto fare un sondaggio all’Ipr e da questo sondaggio risulterebbe che con Alfano o con Berlusconi il centro-destra prenderebbe sempre un 30%, contro un 40% dell’alleanza Pd-Idv-Sel. Chi avrà ragione? Impossibile saperlo. È un fatto però che la sesta discesa in campo di Berlusconi fa evidentemente paura, almeno a giudicare dalle reazioni inviperite dei suoi avversari. Valga per tutti quello che ha detto ieri Bersani: «Si sente di agghiaccianti ritorni… Liste di fantasia, partiti per procura, leadership invisibili e senza controllo o agghiaccianti ritorni. Perché se gli italiani scelgono soluzioni avventurose o disperate gli altri dovrebbero scommettere su di noi? Perché mai, non dico uno speculatore, ma un onesto risparmiatore del mondo dovrebbe prestarci i soldi, se in Italia prendesse voti chi dice un giorno sì e un altro no che bisogna uscire dall’euro, scherzando con la prospettiva di un drammatico impoverimento di milioni e milioni di persone, o se prendesse voti chi dice che non dobbiamo pagare i debiti? Perché mai quel risparmiatore dovrebbe avere fiducia nell’Italia se l’Italia di nuovo scegliesse la strada di soluzioni sconosciute alle democrazie?».

• Ha ragione.

Sì, ma a quanto pare Berlusconi ha in testa qualcosa di più sottile, come si capisce anche dall’intervista che ha concesso a Bruno Vespa per il suo nuovo libro e che è stata anticipata in parte dal Quotidiano Nazionale: si tratta soprattutto di «blindare Mario Monti dai falchi del nostro partito che spingevano per andare al voto anticipato con l’obiettivo di poter mettere mano alle liste elettorali». Cioè: Berlusconi, che è molto preoccupato per le sue aziende, non vuole entrare lui a Palazzo Chigi, perché sa bene che questo potrebbe portare lo spread a mille. Vuole invece mantenere Monti alla presidenza del Consiglio e sostenerlo (e condizionarlo) con una coalizione ampia, che comprenda l’Udc e anche il Pd.

E Bersani è d’accordo?

Per niente, ma non lo può dire. Il primo tempo di questa partita si gioca sulla nuova legge elettorale: Bersani vuole un premio di maggioranza alto, almeno il 15%, in modo da non dover contrattare con nessuno la formazione del governo. Berlusconi non intende concedere un premio di maggioranza superiore al 10 per cento, perché vuole che dopo le elezioni, dopo la vittoria, Bersani venga a patti con lui. Bersani, se potesse, andrebbe tanto volentieri al voto con la legge attuale…

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 15 luglio 2012]

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