Stefano Salis, Il Sole 24 Ore 15/7/2012, 15 luglio 2012
LA CATENA CAMBIA MENÙ
Pensate di entrare in una libreria di via del Corso a Roma e invece no... State entrando in un concept-store di atmosfera newyorchese. Nero e legno di abete dappertutto, libri in bella mostra, esposti in scaffale di taglio e di piatto, selezionati con attenzione per un cliente che si presuppone esigente almeno quanto è goloso di cibo buono. Sì, perché attraversato il primo corridoio, dopo una sorta di porta-arco eccovi in un ristorante da 40 coperti, con annesso bel giardino nel quale mangiare bene (lo chef è di grido, il menù interessante), fare brunch, fare la spesa (oltre 700 referenze nel reparto food) leggere i giornali, chiacchierare... Si chiama «Red» ed è l’acronimo di Read Eat Dream il nuovo formato che le librerie Feltrinelli sperimentano dalla scorsa settimana a Roma, con l’idea di portarlo, prima o poi, in altre parti d’Italia e anche all’estero, visto che Feltrinelli, dopo l’alleanza con La Central di Barcellona – che una volta Roberto Calasso definì la libreria più bella del mondo – non perde di vista la Spagna (dopo l’estate, apertura di una Central a Madrid e poi, chissà, il Sud America).
I titoli non sono molti per una Feltrinelli: 20 mila, ma assortiti e, dicevamo, "tagliati" per un pubblico smaliziato, posizionato in alto come profilo intellettuale ed economico. Viaggi ed enogastronomia come settori forti e particolarmente curati e una filosofia always-on che sarà il punto distintivo delle librerie "sociali" del futuro. Tablet e iPad alle pareti, wifi gratuito, servizi che integrano il mondo online a quello cartaceo. Le parole d’ordine per Red sono «selezione e coinvolgimento», come ha spiegato l’ad di Librerie Feltrinelli, Stefano Sardo, e questa è una strada che verrà esplorata con convinzione. Non a caso da Red si trovano i profumi di Giovanna Zucconi e Michele Serra (info su www.serrafonseca.com), appena lanciati, e con cibo e vino di qualità, oggettistica particolare. «Abbiamo risposto al cambiamento dei consumi. La musica e l’home video sono in forte crisi e declino. Su 23 negozi Ricordi oggi ne sono rimasti solo due, uno a Bologna e l’altro a Milano, che in futuro saranno trasformati. Quello di via del Corso vogliamo sia un’oasi culturale e di benessere», dice Sardo.
La scommessa di Feltrinelli fa il paio con l’azzardo, forse ancora più interessante, per certi versi, delle Melbookstore. Infatti, dal 1° luglio scorso il marchio – che, a dir la verità, non è mai decollato veramente – è sparito, lasciando spazio a uno più forte e solido. È, sorprendentemente, quello di un sito internet, Ibs.it. Dopo 14 anni di leadership praticamente incontrastata – con il vantaggio di essersi mossi da pionieri in Italia, in questo campo –, con la fusione in Ibs.it della società Altair (Melbookstore), il gruppo Giunti & Messaggerie propone oggi al mercato un «nuovo soggetto di primaria grandezza nel panorama italiano del commercio di libri, prodotti home video e musicali» recita il comunicato stampa.
La prima libreria "fisica" era nata a Lecco qualche mese fa; oggi sono nove le librerie che hanno rinnovato insegne e cartellonistica: Roma, con il flagstore di via Nazionale, Firenze, Bologna, Padova, Bergamo, Ferrara, Mantova, Novara. «Con la conversione delle librerie in Ibs.it bookshop, rompiamo definitivamente la barriera tra mercato del libro fisico e mercato del libro digitale» spiega Alberto Ottieri, presidente di Giunti & Messaggerie. Ma, più importante, è l’altro messaggio: ci muoviamo, spiega Ottieri, «nel segno dell’innovazione al servizio del lettore del futuro. Alla leadership nella vendita di libri, prodotti home video e musicali vogliamo affiancare la leadership anche nella vendita dei prodotti digitali». Quello a cui pensa Ottieri è una perfetta sinergia tra sito e libreria, sfruttando le opportunità di entrambi e integrando le abitudini di due pubblici sostanzialmente diversi. Anche il non abbandonare il mercato del cd e dell’homevideo risponde forse all’esigenza di avere a che fare con clientele diverse per formazione ed esperienza.
L’apertura di Red e la conversione delle Melbookstore sono, a ben vedere, un’altra faccia della battaglia in corso per la conquista del mercato del libro, che nel 2012 segnerà un forte ribasso, ma forse più per gli indipendenti che per le catene. È significativo, però, che tutti gli operatori, anche quelli di catena, oggi non possano che riconoscere e puntare sulla qualità e la professionalità dei librai. Formazione e servizio, ripetono da anni Romano Montroni (oggi alle coop) e Marcello Ciccaglioni, vulcanico fondatore di Arion. Sono l’unica arma, in pratica, che è rimasta in mano ai bistrattati indipendenti. E che i più bravi tra loro affileranno ulteriormente, come si accinge a fare proprio Arion. Magari alla fine il servizio che pagherà, e non lo sconto. Almeno, si spera.