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 2012  luglio 15 Domenica calendario

LA REGIONE SICILIA E I FONDI UE

Nell’editoriale «Il festival degli sprechi» a firma di Gian Antonio Stella, pubblicato sul Corriere di ieri, sono riportate alcune considerazioni circa le contestazioni fatte dalla Commissione europea alla Regione siciliana in merito alla spesa dei fondi comunitari del Po Fesr 2007/2013. L’autore utilizza le criticità sollevate dall’Ue per dipingere una regione dalla performance disastrosa e dallo spreco insensato. In realtà, molti dei rilievi sollevati dall’Ue — che sono alla base del commento di Stella — sono ampiamente superati e la Regione ha già informato, lo scorso 21 giugno, la Commissione europea di tutte le iniziative tempestivamente adottate in merito. A queste si aggiunge, inoltre la buona collaborazione avviata con il ministero della Coesione territoriale, che ha fatto già superare parecchi dei rilievi mossi. Per quanto riguarda, inoltre, la somma che al momento l’Unione Europea ha «congelato», in attesa dei nostri chiarimenti, va precisato che non è di 600 milioni di euro, ma di quasi un terzo, ovvero 220 milioni. Da qui a dopo l’estate, quando ci sarà una nuova «visita» della Commissione nell’Isola, tutte le contestazioni dovrebbero essere archiviate definitivamente e la Regione potrà concludere in tranquillità l’attuazione del Programma operativo, per il quale, va ribadito, non c’è stato mai alcun disimpegno automatico di somme. Quanto poi al giudizio della Corte dei Conti, va detto che nel documento a cui Stella fa riferimento sono stati evidenziati anche gli sforzi posti in essere dal governo regionale nell’adozione di misure di risanamento che hanno ricondotto la spesa corrente al di sotto del livello del 2000, sforzi definiti dal procuratore generale «di moralizzazione politico-finanziaria e di riduzione della spesa». I dati decennali della spesa corrente a valore nominale e deflazionato, elaborati dall’Ufficio statistico dell’assessorato regionale dell’Economia, confermano il trend decennale di contenimento della spesa corrente. In particolare la spesa corrente a valore nominale è passata dai 15 miliardi 552 dell’anno 2001 ai 15 miliardi 081 del 2012; quella deflazionata, nello stesso periodo, è passata da 15 miliardi 143 a 11 miliardi 790. Certamente abbiamo ereditato una situazione disastrosa, ma fin dall’inizio di questa legislatura il governo da me presieduto ha messo in campo diverse e importanti riforme, nei settori più diversi, dalla sanità ai rifiuti, alla pubblica amministrazione alla formazione professionale, i cui risultati potranno essere definitivamente valutati solo nei prossimi anni.
Raffaele Lombardo
Presidente della Regione siciliana
Che le difficoltà di Bruxelles a capire il modo in cui la Sicilia spende i soldi comunitari non siano cominciate con Raffaele Lombardo è verissimo e l’abbiamo scritto. Il duro rapporto della Corte dei Conti e la lettera di contestazione del direttore generale della Commissione europea per gli affari regionali, Walter Deffaa, però, è stata inviata alla giunta attuale. E l’Ansa del 12 luglio raccoglie il parere di un portavoce del governo europeo sui pasticci negli appalti e altre contestazioni: «Non sono state prese misure correttive. Fino a quando queste gravi carenze non saranno state risolte, i pagamenti non riprenderanno». Il titolo dell’Ansa, datata Bruxelles, taglia la testa al toro anche sulla questione dei soldi: «Stop versamento fondi Ue a Sicilia, bloccati 600 milioni».
Gian Antonio Stella