GIULIA ZONCA, La Stampa 15/7/2012, 15 luglio 2012
Fede: “Sono entrata nella mia bolla Fuori chi porta ansia” - A 13 giorni dai Giochi, Federica Pellegrini entra nella bolla olimpica
Fede: “Sono entrata nella mia bolla Fuori chi porta ansia” - A 13 giorni dai Giochi, Federica Pellegrini entra nella bolla olimpica. Lì non arrivano pressioni, pettegolezzi, invidie, aspettative, non c’è posto neppure per i desideri perché non è l’oasi dei sogni, è una camera di decompressione, un luogo indifferente al caos, impermeabile al mondo: «Dove chi porta pace entra e gli altri stanno fuori». Londra chiama e la signora del nuoto non l’ha neanche mai vista, «nemmeno in vacanza». Si prepara alla metropoli nella quiete di Verona, si sintonizza con la capitale della musica scegliendo da che parte stare: «Più Amy Winehouse che Adele, più Rolling Stones che Beatles». Insomma più scatenata che nostalgica perché è ora di tuffarsi: «E questa è l’Olimpiade che chiude il cerchio». Lei ha sempre detto che non guarda quel che fanno le rivali, ma mai come ora ha delle avversarie toste, cambia almeno la prospettiva? «I tempi li ho visti, che credete? So chi mi troverò di fronte. Non mi lascio influenzare dall’idea che la francese Muffat possa essere fragile perché è maturata e reggerà e so che le americane tirano, che la Adlington gioca in casa, che la Franklin è motivata anche se non credo in tutta la spensieratezza di cui racconta. Io mi sto allenando per essere al meglio nel momento in cui le avrò di fianco e sono contenta di come mi sono preparata». Lusingata o infastidita dall’idea che certe la considerano un mito, come se fosse in acqua da secoli? «Vogliono fregarmi il posto, ma la mia posizione è perfetta. Sono giovane, ho esperienza e non invidio le diciassettenni che sbarcheranno in un altro universo. Quando si arriva al Villaggio sembrano tutti impazziti. Con rispetto ma ne hanno da pedalare». Lei invece al Villaggio ci arriva con il fidanzato Filippo Magnini, nuotatore anche lui, famoso, a caccia di successi come lei. Tutte le ansie al quadrato. Non si rischia il tilt? «No perché da qui alle gare metto davanti a tutto la serenità, sarò nella mia bolla, concentrata e isolata. Dentro allenatore e famiglia, fuori chiunque porti ansia». Sembra una bolla molto resistente. «Ormai sono brava a costruirla, a ovattarla, a renderla a prova di infiltrazioni. Stare lì dentro è il solo modo che ho per competere come voglio e se la bolla ha resistito agli ultimi Mondiali con tutto il gossip che ci girava intorno direi che è piuttosto forte. So che ci sono tanti scettici, ci sono sempre stati. Io tiro dritto». Il 29 luglio è il giorno dei 400, quelli che l’hanno mandata in crisi a Pechino. Pronta a domarli? «Con i 400 ho avuto un rapporto molto intenso, ci tengo e voglio giocarmela all’ultimo millimetro». Agli Europei però è rimasta fuori dalla finale. Problema superato? «Era solo uno questione fisica, certo è stato il momento più difficile della stagione, però anche la svolta con il mio allenatore. Ci siamo confrontati, abbiamo messo tutto sul tavolo e adesso oltre a essere convinta della guida tecnica ho il rapporto umano che cercavo». L’anno scorso Parigi l’aveva innervosita, con Roma è andata meglio? «Non sono tipo da metropoli e ho cercato di starci il meno possibile tra collegiali e periodi di lavoro a casa come questo. Le grandi città sono dure da gestire se metti il nuoto al primo posto, magari andrà bene per il 2013, l’anno che voglio concedermi per tirare il fiato, che so: passare il Natale in famiglia tanto per cambiare. Voglio nuotare fino a Rio 2016 e per arrivarci serve una pausa». Programmi anche sulla vita a due? «Figurarsi se ci penso a così poco dai Giochi. Quella con Filippo è una storia importante, ma non ci sono progetti». Mai una squadra con tante donne e molte speranze di medaglia sono al femminile. Che ne pensa? «Che spero vincano tanto pure gli uomini. Questa storia che le ragazze hanno più fame non è vera e il dualismo alla lunga fa male allo sport italiano». Però intorno a lei è cresciuta una staffetta notevole. «E ne sono orgogliosa, le chiamo le mie ragazze e investo tanto sulla 4x200. Dopo che Magnini ha vinto i 100 ai Mondiali, sono usciti i velocisti forti e adesso le ragazze hanno seguito il mio esempio. È esaltante». Consiglio della mamma prima della partenza? «Prendere le cose con semplicità, come una normale ragazza di 23 anni che vive con leggerezza. Il problema è che io non sono mai stata così».