R. Es., Il Sole 24 Ore 15/7/2012, 15 luglio 2012
LE DIVISE USA? MADE IN CHINA
Si fa presto a dire "Buy American". Soprattutto quando l’amministrazione Obama, anche per fini elettorali, sta facendo di tutto per rivitalizzare l’industria manifatturiera. E soprattutto quando si scopre che le divise della squadra olimpica a stelle e strisce, marchio nobile Ralph Lauren, sono made in China.
La politica si è messa in moto e un gruppo di senatori democratici presenterà nei prossimi giorni una legge affinché gli abiti da cerimonia del team americano vengano rigorosamente confezionati negli Stati Uniti. Un accordo in questo senso è stato già raggiunto con Ralph Lauren, ma per Londra è troppo tardi. Se ne parlerà al prossimo appuntamento, quello delle Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi, in Russia.
I senatori sono agguerriti e hanno trasformato la vicenda delle divise made in China in un caso politico, o meglio di politica industriale: «Nel momento in cui troppi americani non riescono a trovare un impiego e tante aziende manifatturiere sono costrette a chiudere - ha detto il senatore del New Jersey Robert Menendez - dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per mantenere i posti di lavoro nel Paese. Non dobbiamo far produrre le nostre divise, simbolo dell’America, nelle fabbriche cinesi».
Va chiarito che il problema riguarda solo gli abiti che gli atleti dovranno indossare alle cerimonie ufficiali d’apertura e chiusura della manifestazione. Per il resto, libertà di scelta assoluta, anche perché l’abbigliamento tecnico richiesto per le performance sportive non sempre è prodotto negli Stati Uniti. Ralph Lauren intanto ha promesso di avviare un dialogo con i politici per trovare nuovi modi di accrescere la produzione in America, dove solo nell’industria manifatturiera c’è bisogno di 600mila addetti.