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 2012  luglio 15 Domenica calendario

QUELLI DEL TERZO MILLENNIO, TRA VIOLENZE E PROCESSI

Cos’è CasaPound? Sul loro sito si definiscono una «associazione di promozione sociale». E detta così suona pure bene. Aggiungono: «La vita, così come ci è stata confezionata, la gettiamo volentieri nel cesso». Presenti in tutta Italia, definiti anche «fascisti del terzo millennio», a Roma si sono caratterizzati non solo per convegni a cui partecipano esponenti di differente estrazione, ma anche per le occupazioni di immobili, un tempo attività più di sinistra. Fino qui, comunque, sembra l’immagine di una destra attenta al sociale e alla cultura. Poi, c’è altro. C’è la recente condanna in primo grado di Alberto Palladino, giovane dirigente romano, a due anni e otto mesi di reclusione per l’aggressione di alcuni esponenti del Pd del IV Municipio. Casa Pound la definisce «una condanna che uccide la giustizia», ma non è la prima volta che le avventure dell’«associazione di promozione sociale» incrociano la cronaca nera. A marzo ci furono scontri a Casalbertone, molto violenti, tra esponenti di Casa Pound e centri sociali. Ad aprile 2011 un consigliere municipale romano e dirigente di CasaPound, fu ferito a colpi di pistola sparati da un uomo in moto. Ancora, a Firenze, dicembre 2011, Gianluca Casseri, iscritto di Casa Pound, uccise a colpi di pistola due senegalesi. CasaPound si dissociò, precisò che era solo un simpatizzante ed espresse solidarietà alla comunità senegalese. Gianluca Iannone, che ieri teorizzava la libertà di cazzotti futuristi, quando morì Piero Saviotti, magistrato romano che guidava il pool antiterrorismo, commentò con un impietoso «evviva» su Facebook (profilo pubblico). Insomma, una storia movimentata, non ci sono solo i convegni.
Il Pd ha sempre denunciato da una parte le violenze di esponenti CasaPound, dall’altra condiscendenza se non vicinanza da parte del Campidoglio e del Pdl. In effetti di fronte a Iannone, leader romano di CasaPound, che insieme a un gruppo di amici irrompe nel presepe in cui si trasforma il quartiere medievale di Viterbo per la rassegna di libri Caffeina e comincia a menare, ieri la casella delle prese di posizioni dei rappresentanti del Pdl era vuota (uniche condanne quelle del sindaco Gianni Alemanno, del presidente Polverini, che non è del Pdl, e dell’assessore regionale Santini). Osserva il responsabile della comunicazione del Pd romano, Gianluca Santilli: «I legami con CasaPound sono evidenti. La sede di via Napoleone III è in un edificio pubblico, ma Alemanno tollera». Ugo Cassone, Pdl, presidente della Commissione commercio nega che il Campidoglio conceda fondi o sedi a CasaPound: «Quello è un immobile pubblico, di proprietà del ministero dell’Interno, in fase di trasferimento a Roma Capitale. C’è CasaPound, ma ci sono anche 47 famiglie in emergenza abitativa. Ma a Roma ci sono tanti edifici occupati per quei motivi dai centri sociali». Dopo l’aggressione di Viterbo o la condanna per l’esponente del Pd picchiato non è il caso di rivedere il rapporto con CasaPound e recuperare l’immobile? «Casa Pound lì fa anche un lavoro di carattere sociale e culturale. I suoi esponenti sono molto più spessi vittime che aggressori». Detta così sembra che ci sia un bel legame tra CasaPound e la maggioranza che guida il Campidoglio. «Non è vero - replica Cassone - io sono di destra e ho rapporti con loro, ma non dimentichiamo che CasaPound ha già detto che alle prossime elezioni presenterà un proprio candidato a sindaco».