Francesco Borgonovo, Libero 15/7/2012, 15 luglio 2012
LA SCUOLA DI REGGIO DEDICATA A MUSSOLINI
Giovanni Iotti, consigliere comunale del Pdl a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, ha trovato un modo semplice e sicuro per finire sui giornali. Ha tirato in ballo il Duce. Per la precisione, ha annunciato che alla prossima riunione dell’assemblea cittadina proporrà, tramite un ordine del giorno, di dedicare un edificio comunale a «Benito Mussolini, maestro». Si tratta della ex scuola di Pieve Saliceto di Gualtieri, inagibile fino a qualche anno fa e poi recuperata dall’amministrazione comunale e utilizzata per ospitare la sede Avis, sale polivalenti e via dicendo. Perché intitolarla al capo del fascismo? Perché Mussolini, all’inizio del Novecento, ha lavorato lì come maestro elementare. Appena ottenuta la licenza, nel 1902, un giovanissimo Benito vene assunto dal sindaco - l’avvocato socialista Alessandro Mazzoli - come supplente temporaneo per la seconda e la terza elementare. Tra una lezione e l’altra trovò il tempo di combinare dei guai. Poiché la passione per le donne era forte già allora, Mussolini si imbarcò in una storia con Giulia Fontanesi, una lavandaia sposata e madre di un bambino. Il marito, assente pare perché impegnato in guerra, al rientro non la prese benissimo e fece in modo che la signora fosse cacciata di casa dai suoi stessi genitori. Costei, tuttavia, continuò a frequentare il maestro Benito ancora per qualche tempo. A Gualtieri, Mussolini alimentava pure il fuoco della politica, fu scelto come segretario del circolo socialista locale, tenne anche un paio di comizi, per il primo maggio e il 2 giugno del 1902, in occasione dell’anniversario della morte di Garibaldi. Benito tornò in zona parecchi anni dopo, ormai Duce, nel 1926, proprio per inaugurare le nuove scuole di Pieve. Bene, in ragione di tutto ciò Giovanni Iotti ha avuto la pensata di intitolare l’edificio comunale alla Buonanima. Ha anche argomentato: «Non intendo esaltare la figura del Mussolini capo del partito fascista. Intendo invece far ricordare la figura di Benito Mussolini insegnante nelle scuole elementari di questa nostra frazione. I vecchi del paese, figli e nipoti di coloro che furono suoi alunni, ne hanno sentito parlare come di un maestro severo, ma bravo e preparato. Inoltre, lui stesso venne a Pieve Saliceto negli anni Trenta, quando seppe dell’inaugurazione della nuova scuola elementare ». E ha aggiunto, parlando al Resto del Carlino: «La mia proposta non vuole essere affatto un’esaltazione del fascismo, ma più semplicemente un ricordo verso un maestro attivo e laborioso, pur se per un breve periodo, nella comunità locale di oltre cento anni fa». E, quando c’era lui, pare che gli alunni arrivassero in orario. Ovviamente, la proposta ha suscitato scandalo, orrore e raccapriccio. Qualcuno non ha preso Iotti sul serio, altri - specie sul web - l’hanno sbertucciato e il vicesindaco Francesco Villani si è detto decisamente contrario. Il giornale locale, la Gazzetta di Reggio, ha lanciato un sondaggio via internet. Faccenda chiusa qui, liquidata come noterella di colore per far sorridere i lettori d’estate? Con calma. Perché questa storia della sala polivalente del Comune intitolata a Mussolini sarebbe da trascurare se fosse accaduta da qualunque altra parte. E invece è successa nella provincia di Reggio Emilia, che è un luogo tutto particolare. A pochi chilometri, tanto per dire, si trova il Comune di Cavriago, unico nel mondo occidentale ad esibire un busto di Lenin in piazza. Inoltre, c’è la questione della toponomastica, ve lo dice uno che per un certo periodo ha abitato a Reggio non lontano da via Che Guevara. La lettura dello stradario consente un balzo in pieno socialismo reale. Elenchiamo in ordine sparso: via Bulgaria; via Cecoslovacchia; via Unione Sovietica; via Stalingrado; via Tito; via Rivoluzione d’ottobre; via Ho Chi Minh; via Lenin. E ci limitiamo alle strade che celebrano regimi dittatoriali, rivoluzionari sanguinari e sistemi oppressivi di ogni diritto individuale. Dunque, non si capisce perché non si possa istituire una fantomatica ex scuola «Benito Mussolini, maestro», visto che per arrivare a Gualtieri può capitare di passare per via «Tito, omicida di massa».