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 2009  dicembre 22 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Obama sta per ottenere qualcosa sulla questione della riforma sanitaria, anche se non è ancora chiarissimo cosa.

• Che significa?
C’è un testo passato alla Camera e sta per arrivare anche un sì del Senato. Però la legge dei senatori, probabilmente approvata tra domani e dopodomani, è diversa da quella dei deputati. A quel punto i due rami del Parlamento dovranno mettersi d’accordo su una legge condivisa e poi rivotarla tutt’e due. È un sistema differente dal nostro. Sarà difficile farcela prima di carnevale. Ma le probabilità che si vada in porto con qualcosa sono a questo punto molto alte.

• Perché è così importante?
Obama ha puntato sulla riforma della sanità fin dalla campagna elettorale. È una delle speranze da concretizzare. In sostanza: 47 milioni di americani non hanno alcuna copertura assicurativa e il Presidente è impegnato a fornirgliela. La lotta con i repubblicani ha ridotto la platea di coloro che beneficeranno delle nuove norme a 31 milioni di persone. La Camera ammette che gli Stati possano spendere denaro pubblico per aiutare chi non ha copertura assicurativa. I senatori hanno invece escluso questa possibilità. I cinquanta stati americani stanno facendo i conti con un passivo di 250 miliardi di dollari e dieci stati, tra cui la California, sono sull’orlo della bancarotta. È comprensibile la diffidenza dei parlamentari di fronte all’idea di caricare le casse pubbliche di una spesa aggiuntiva. C’è poi l’opposizione repubblicana, che si basa su questo assunto (stiamo citando il Nobel Paul Krugman): «La vita può essere ingiusta ma non è compito del governo liberare il mondo dalle ingiustizie spendendo i soldi dei contribuenti per aiutare quelli più sfortunati».

• Mi pare un modo di ragionare inconcepibile.
Sta nel codice genetico della storia americana ed è uno dei punti chiave dell’ideologia repubblicana, resa più attuale dall’aumento davvero sensibile dei costi dell’assicurazione. Al fondo di questo modo di pensare c’è l’idea, da noi assai minoritaria ma in America prevalente, che sia un diritto scegliersi il medico o l’ospedale dove si vuole essere curati. Sembra assurdo diminuire questo diritto e aumentare le tasse in favore di una sanità pubblica. Nel dibattito americano entrano anche le questioni dell’aborto: Obama ha ottenuto l’appoggio decisivo del senatore democratico del Nebraska, Bob Nelson, dopo aver introdotto nella legge una frase che consente ai singoli Stati di impedire lo stanziamento di fondi pubblici per favorire gli aborti. Alla Camera, per esempio, questa regola è scritta in modo molto più ambiguo. Ho l’impressione che sia ancora presto per cantare vittoria, ma gli uomini che si occupano della comunicazione per la Casa Bianca stanno facendo un buon lavoro e i siti di tutto il mondo, con l’accompagnamento di parecchi quotidiani, dànno l’impressione che la partita ormai sia vinta. È vero che con 60 deputati favorevoli al Senato, l’ostruzionismo repubblicano è stato vanificato. Mi si tratterà di vedere adesso che razza di legge uscirà fuori.

• Meglio la sanità americana o quella italiana?
Impossibile rispondere, è una domanda troppo generica. La sanità italiana è meno peggio di quello che si crede. E anche la storia dei costi è relativa: spendiamo poco più dell’8 per cento del Pil, il che significa che stiamo sotto la media Ocse. Piuttosto c’è misurare l’efficienza del nostro sistema nella realtà della crisi economica. Il Censis ieri ha diffuso i primi dati di una ricerca che si conoscerà nel dettaglio tra qualche mese, ma che ora, a una prima analisi, mostra una improvvisa timidezza dei pazienti a ricorrere alle visite specialistiche, soprattutto a quelle odontoiatriche. Il motivo? Mancano i soldi e un cittadino su cinque, se deve pagare di tasca propria, a questo punto lascia perdere. Il 21% degli intervistati ha anche ridotto l'acquisto di farmaci pagati di tasca propria: più del 23% dei 45-64enni, il 23,4% nel Mezzogiorno, il 28% dei residenti nelle grandi città, quasi il 29% dei meno istruiti. E ancora, quasi il 7% degli italiani ha dovuto fare a meno della badante, per sé o per un familiare, a causa della crisi. La percentuale sale al 7,7% al Sud e al 17,3% nelle città con 100-250 mila abitanti.

• Perché costoro non si rivolgono alla sanità pubblica?
È quello che hanno fatto. Il Censis segnala un aumento del ricorso alle strutture pubbliche, con liste d’attesa più lunghe per ottenere prestazioni che in altri tempi i cittadini avrebbero pagato di tasca propria. (leggi)

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