Valerio Varesi, la Repubblica 22/12/2009, 22 dicembre 2009
Al comune di Bologna non sanno come comportarsi con una coppia regolarmente sposata dal 2005. Motivo: il marito, 38 anni, ha da poco cambiato sesso
Al comune di Bologna non sanno come comportarsi con una coppia regolarmente sposata dal 2005. Motivo: il marito, 38 anni, ha da poco cambiato sesso. Ora si chiama Alessandra Bernaroli e racconta: «Per anni ho represso la mia vera natura e, appartenendo a una famiglia cattolica molto severa, ho fatto finta di essere un uomo dedicandomi al culturismo e andando con le ragazze». Il problema s’è presentato il mese scorso, appena il tribunale sancì il cambiamento: la signora Alessandra andò in comune per chiedere una nuova carta d’identità. Il documento è stato rilasciato dietro ordinanza del tribunale, ma la successiva richiesta dello stato di famiglia non è stata soddisfatta, perché ciò avrebbe sancito ufficialmente un matrimonio tra persone dello stesso sesso. Alla fine è stato emesso uno stato di famiglia in cui le due donne risultano separate, pur abitando nello stesso appartamento. La signora Alessandra però non ci sta: «Il comune ci ha divise commettendo un abuso d’ufficio, vale a dire un atto privo di giustificazioni giuridiche. In più commette anche un falso materiale attestando una divisione che, nei fatti, non esiste. Al contrario, noi siamo tuttora unite in matrimonio, non abbiamo intenzione di divorziare. Io e mia moglie non abbiamo niente da nascondere, siamo contente così».