lettera a Panorama 22 dicembre 2009, 22 dicembre 2009
LETTERE
Da oltre 30 anni lavoro nel settore alimentare e so che, per moltissimi prodotti, la data di scadenza è puramente organolettica (perdono il gusto, la fragranza). Però rimangono commestibili e mantengono i nutrienti. Penso che si potrebbero inserire due date di scadenza per i prodotti: la prima, quella organolettica, rimane quella attuale con tutte le implicazioni che ne derivano. La seconda, quella da utilizzo, permetterebbe alle associazioni benefiche di utilizzare questi prodotti per i bisognosi. Qualche esempio: lo zucchero è un conservante naturale, non ha praticamente scadenza; i prodotti da forno escono da una temperatura di 220°, perciò sterili, vengono sigillati in sacchetti ermetici e si possono tranquillamente mangiare anche dopo la scadenza. Un litro di latte scaduto viene buttato via: beh, credo che ci sia parecchia gente che vorrebbe potercisi nutrire.
Roberto Bellia, Vermezzo