Maurizio Stefanini, Libero 22/12/2009, 22 dicembre 2009
Alla Borsa dei pirati somali si investe su arrembaggi e lanciagranate- Nel 1991 lo Stato somalo ha collassato
Alla Borsa dei pirati somali si investe su arrembaggi e lanciagranate- Nel 1991 lo Stato somalo ha collassato. Nel 1995 le forze dell’Onu rinunciarono a rimettere ordine nel Paese. Ma nel 2003 la Banca Mondiale segnalava un boom dell’economia: commercio, servizi, trasporti, rimesse degli emigranti, infrastrutture, allevamento, agricoltura, pesca. E nel 2007 l’Onu comunicava che pure l’industria aveva iniziato a crescere, mentre in questo Paese dove la Borsa non c’era mai stata ne sorgeva una a Mogadiscio. Una Borsa dei cambi e delle merci, dove i commercianti pagano banditori che vanno in giro per i banchetti a raccogliere indicazioni sui prezzi delle derrate di base, del carburante, delle monete, dei kalashnikov, delle ricariche dei cellulari e dei passaporti: nel momento in cui non esiste più un’autorità centrale in grado di emetterli, quelli veri dei tempi di Siad Barre o quelli da essi clonati sono altrettanto preziosi che non pane, gasolio o armi. Anche il sistema bancario ha potuto sopravvivere, grazie all’istituto tradizionale dell’hawala: trasferimenti sulla fiducia garantiti dalla linea di discendenza dei clan. E un sistema di Internet e telefonia cellulare diventato il più efficiente del Continentehapermesso di supplire alla sparizione del servizio postale. Ora, dallo scorso luglio, la Somalia di Borse ne ha ormai ben due. A Harardhere, villaggio di 6.000 abitanticheè labase dei pirati che infestano l’Oceano Indiano, una quindicina di bande piratesche hanno infatti aperto una vera e propria Borsa della Pirateria, dove lavorando 24 ore su 24 vendono ”azioni” delle loro imprese in cambio di quote di bottino: in denaro, ma anche in natura. diventata famosa una 22enne che vi ha ”investito” un lanciagranate che il marito le aveva dato a titolo di alimenti dopo il divorzio, guadagnandovi 75.000 dollari in 38 giorni. In quattro mesi di funzionamento le compagnie piratesche quotate in questa Borsa sono cresciute a 72, la media dei riscatti è salite dai 2 ai 4 milioni di dollari, e quando la Spagna ha pagato quello per il peschereccio Alakrana a ogni abitante di Harardhere è arrivata in un giorno una somma pro-capite esattamente uguale a quanto nel resto della Somalia si guadagna in un anno: 600 dollari. All’istante i prezzi sono aumentati del 1000%, e quelli delle prostitute fino al 2000%. Che l’economia cresce quanto più lo Stato si riduce è un dato di fatto da tempo assodato: ma davvero si può arrivare a un boom semplicemente se lo Stato lo facciamo del tutto scomparire? La cosa ha ovviamente del paradosso; è uno ”svi - luppo” che lo sta pagando la comunità internazionale intera in termini di riscatti e traffici e insicurezza; e poi sarebbe da dimostrare che le bande armate corrispondano effettivamente a una situazione di assenza di Stato. Però quel che sta accadendo in Somalia fa per lo meno pensare.