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 2009  dicembre 22 Martedì calendario

LA RIFORMA DEL DOTTOR WHITE HOUSE

La riforma sanitaria americana ha avuto ieri il suo battesimo, sotto una coltre di neve da far invidia a quelle che han imbiancato, e bloccato, l’Europa. 60 voti a 40 i senatori democratici hanno superato l’ostruzionismo dei rivali repubblicani: dovranno farlo altre quattro volte almeno perché il piano del presidente Barack Obama diventi legge. Trenta milioni di americani avranno la copertura che oggi manca loro, nessuno sa bene quanto la legge costerà,anche se secondo l’istituzionale Congressional Budget Office l’astronomico conto di 871 miliardi di dollari (620 miliardi di euro) sarà assorbito da tagli e nuove entrate, così da ridurre il deficit federale di 132 miliardi di dollari (94 miliardi di euro) tra il 2010 e il 2019 (ma del doman davvero non v’è certezza).
La lezione è molto importante. Se davvero Obama ce la farà sarà la prima, grande, riforma sociale di un democratico dai tempi di Social Security (pensioni) con Roosevelt, Medicare, Medicaid (mutua per poveri e anziani) con Johnson e del welfare ritoccato da Clinton. Non è il piano sognato dai progressisti, ( la public option che permetteva allo stato di competere con le assicurazioni private è stata bocciata) ma due progressisti come il Nobel Krugman e il commentatore del Washington Post E.J. Dionne spiegano che non ci sono alternative. Obama sa che un successo sulla mutua mobiliterà la sua base più del Nobel per la pace e dell’esercito a Kabul.
 però orrendo il clima in cui la riforma sta nascendo e non parliamo della bufera a Washington. Ogni sogno bipartisan è congelato, i democratici moderati fanno i capricci (vedi il petulante ex candidato alla vicepresidenza Lieberman) perché il regolamento del Senato blocca l’ostruzionismo, il filibustering, solo con 60 voti su 100 e dunque ogni repubblicano che vuole si oppone ma ogni singolo democratico sa che può piantar grane e vincere. Su internet e talk show tv radicali di destra e sinistra inzigano e la riforma divide anziché unire. Perfino la Casa Bianca finisce ostaggio di un mercato indegno della maggiore democrazia del mondo. La favola della sanità Usa parla a noi europei e italiani: senza un diverso consenso la politica del coltello è la sola disponibile. E la democrazia del XXI secolo sarà una rissa.