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 2012  luglio 10 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Arrivano i dati sui mutui e c’è da mettersi le mani nei capelli: nei primi tre mesi di quest’anno, confrontati con i primi tre mesi dell’anno scorso, sono crollati del 47%!.

 

La gente non compra più casa. Chi ha fornito queste cifre?

L’Osservatorio sul credito al dettaglio. Ricerca di Assofin, Crif e Prometeia. Non hanno studiato solo la situazione dei mutui. Sono diminuiti anche i finanziamenti nei settori dell’arredamento, dell’elettronica, degli elettrodomestici. L’anno scorso (2011 su 2010) nel primo trimestre questi prestiti al consumo erano andati giù del 5,8%. Quest’anno (2012-2011) sono scesi dell’11. Nel rapporto si spiega che «le famiglie italiane hanno limitato i consumi e si sono dimostrate molto prudenti  nell’accensione di nuovi finanziamenti». Incrocio questo dato con una percentuale piovuta sui nostri tavoli l’altro giorno, secondo cui nel 2011 la famiglia italiana ha speso ogni mese 2.488 euro, +1,4% rispetto al 2010. Sono numeri dell’Istat, Se ne ricavano almeno due considerazioni: che la famiglia italiana ha comunque mediamente un reddito più interessante di quello che dicono ciclicamente i titoli dei giornali, cioè quasi 2.500 euro al mese; che il problema vero riguarda il credito, perché la propensione alla spesa è ancora buona, se riteniamo vero quel +1,4 per cento di consumo in più del 2011 sul 2010. Quindi, la famiglia italiana spende forse come prima, ma non vuole andare in banca. Ora, si possono forse anche impegnare 2.488 euro al mese senza rivolgersi troppo alle banche, ma certamente è più raro il caso di qualcuno che compri casa senza chiedere un mutuo.

La faccenda, quindi, riguarda soprattutto lo stato del nostro credito.

Direi di sì. E del resto lo dice – sia pure con una certa circospezione – anche il rapporto dell’Osservatorio: «…nel corso del 2011 si è assistito a una conferma del trend negativo delle erogazioni del credito al consumo (-2,2%), un trend che è diventato più marcato nella seconda parte dell’anno e che si è consolidato nel corso del primo trimestre 2012 (-11% rispetto al 2011)». Questo in generale, cioè per quanto riguardo tutti i soldi presi in prestito dalle famiglie per qualsiasi cosa. All’interno di questo c’è poi il problema, davvero pesante, della casa.

Sentiamo.

A occhio direi che si tratta di tre questioni contemporaneamente. Primo: è sempre più diffusa la convinzione che i prezzi delle case (mediamente già ridotti di un 20%) scenderanno ancora. La convinzione di una discesa dei prezzi fa rinviare gli acquisti: se penso che a dicembre le case costeranno meno di adesso, aspetterò dicembre per comprare. Secondo: le banche erogano i crediti facendo sempre più difficoltà. Chiedono garanzie qualche volta esagerate, e preferiscono in generale fare finanza, cioè investire carta nella carta, comprare Btp indebitandosi all’1% alla Bce e lucrando poi sull’interesse di questi titoli. Terzo: il tasso che viene chiesto alla clientela per un mutuo è chiaramente troppo alto.

Ma se stanno intorno al 4%, massimo 5%.

Attiro la sua attenzione sul fatto che la quota di mutui a tasso fisso o misto fisso/variabile secondo l’Osservatorio è addirittura aumentata. Il vero crollo riguarda quel 50% che non può fare a meno di sbarcare sul variabile (o a cui le banche impongono il variabile). Lei sa che il tasso di riferimento per calcolare la rata del mutuo è il famoso Euribor.

• Abbiamo pronunciato parecchie volte la parola Euribor all’inizio della crisi. Francamente non mi ricordo più…

Euribor sta per EURo InterBank Offered Rate, cioè tasso interbancario, cioè gli interessi che le banche pretendono quando prestano denaro ad un’altra banca. Questo tasso è adesso allo 0,6-0,9 per cento. Dunque il costo del mutuo per chi ha scelto il variabile dovrebbe essere bassissimo. Senonché le banche – d’accordo tra di loro (cioè facendo cartello) – man mano che l’Euribor scendeva hanno aumentato il ricarico su ogni singola erogazione. Sicché stiamo adesso per i variabili più o meno ancora intorno al 4%, che sarebbe tutto da spiegare se le banche fossero solite fornire spiegazioni. In assenza di spiegazioni, risponde però il mercato dei consumatori: i mutui non li vogliono più, perlomeno non a quel prezzo. E senza mutui è ancora più difficile comprare casa. Badi che è una spirale perversa: i mutui costano troppo, quindi non si comprano più case, quindi i prezzi delle case scendono e, con i prezzi delle case, scendono pure i valori delle garanzie che le banche hanno preteso negli anni passati sui vecchi mutui. Siamo ancora lontani naturalmente dai livelli patologici della Spagna di adesso o degli Usa all’epoca dei subprime. Ma i fenomeni di questo tipo cominciano proprio così. Quasi sotto traccia.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 10 luglio 2012]

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