Rassegna, 10 luglio 2012
Scudo anti-spread, accordo più vicino
• Un accordo sullo scudo anti-spread ieri notte sembrava ancora lontano. Racconta Offeddu (Cds): «Al vertice dei capi di Stato e di governo della Ue, il 29 giugno, sembrava già una cosa fatta, o quasi: un impiego più “flessibile ed efficace” dei fondi salva Stato Efsf o Esm (800 miliardi), per permettere loro di comprare sul mercato primario o secondario i titoli di Stato più fragili e a rischio, quelli dei Paesi aggrediti dalla speculazione. E così facendo, di limitare la scalata del loro spread, il differenziale di rendimento rispetto agli omologhi titoli di Stato tedeschi. Sembrava già una cosa fatta, o quasi: ma ieri, dopo ore di negoziato, si è capito che forse troppi sono gli interessi in gioco. A notte, un dispaccio dell’agenzia Ansa cita “fonti italiane” secondo cui il confronto sugli spread “è andato bene”: si annunciano “dettagli in più” rispetto alle decisioni prese nel vertice europeo di giugno, ma probabilmente non si è ancora al traguardo finale. Molte cose sembrano rinviate all’Eurogruppo straordinario del 20 luglio, con un traguardo forse più probabile ormai slittato (fonti francesi) a dicembre».
• Bonanni di Rep parla di una vittoria di Monti al vertice di Bruxelles: «Almeno l’Italia, presente con Monti nelle sue vesti di ministro dell’economia, accompagnato dal ministro per gli affari europei Moavero e dal vice ministro per l’economia Grilli, ha ottenuto che le questioni venissero poste sul tavolo e che i rappresentanti dei governi di Olanda e Finlandia facessero marcia indietro rispetto ai veti di qualche giorno fa».