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 2012  luglio 10 Martedì calendario

DIRITTI


Il gigante del web che tutto il mondo accusa di violare la nostra privacy s´è lanciato nella battaglia per la difesa del diritto più personale che c´è: quello di amare. Già lo slogan è tutto un programma: "Legalizzate l´amore". E se a lanciarlo è, appunto, Google, state tranquilli che il messaggio arriverà a destinazione: e come non potrebbe visto il miliardo di richieste che ogni giorno si affacciano sul sito più visitato del pianeta?
Sì, "Legalizzate l´amore" è la più grande campagna per il rispetto dei valori omosessuali che sia mai stata lanciata. Una sorta di gay pride virtuale con un obiettivo reale: il rispetto dei diritti dei gay a partire ovviamente da quello di sposarsi. Qui, per la verità, la realpolitik ha fatto capolino anche nel pianeta virtual. I vertici di Mountain View hanno dovuto raddrizzare il tiro e specificare che non di solo matrimonio si tratta: «Siamo orgogliosi di essere riconosciuti come leader negli sforzi di accettazione di lesbiche, gay e transgender», dice un comunicato della Grande G, «ma c´è ancora una lunga strada da fare: "Legalise Love" è il nostro richiamo a decriminalizzare l´omosessualità ed eliminare l´omofobia nel mondo».
"Don´t be evil": non fare il cattivo. Già il primissimo slogan della compagnia sembrava la fotografia della dichiarazione d´intenti di Sergey Brin e Larry Page. Come la prima Apple lottava contro il Grande Fratello Microsoft, così i ragazzini di Google muovevano all´attacco dello strapotere di Yahoo, rispolverando i vessilli dell´Internet aperto e libertario. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti del web. Google è ormai una multinazionale come le altre: ma sulla difesa dei diritti è sempre un passo avanti. È stata tra le prime compagnie hitech ad avere esteso l´assistenza ai gay. E Gayglers si chiama il gruppo di Googlers che per l´azienda si batte contro ogni discriminazione sessuale. Lo stesso Brin, del resto, è sceso in campo contro la Preposition 8 che nella sua California portò all´abolizione dei matrimoni omosessauli.
Certo, con la fine del bando ai gay nell´esercito Usa, e poi uno sponsor come il presidente Barack Obama che si dice personalmente favorevole al matrimonio omo, la campagna "Legalizzate l´amore" - specifica la Cnn - si concentrerà soprattutto su quei paesi «come Singapore, dove alcune attività omosessuali sono illegali, e la Polonia, che non ha riconoscimento alcuno per le coppie dello stesso sesso». Ma la battaglia affidata alla task force di Google Ideas, una specie di tecnopensatoio guidato da un paio di ex funzionari del dipartimento di Stato e un nugolo di fantasiosi smanettoni, è contro ogni tipo di pregiudizio in ogni parte del mondo. E come sempre in questi casi solleverà anche più di una polemica. Vero è che bisogna saper comunicare, soprattutto ai giovani, e che con i diritti umani non si scherza: ma certe immagini di politici e preti non sono forse sono un po´ troppo hard? La verità è anche un´altra: l´omosessualità sta diventando un business. Da JC Penney, il gigante del casual che ha assunto come portavoce Ellen Degeneres, la presentatrice lesbica più famosa d´America, fino a Macy´s, il supermercato che comincia a mostrare coppie gay nei cataloghi, l´omosex è più che di moda. Anche perché, almeno qui, i gay possono sbandierare una potenzialità di spesa pro capite di 49mila dollari - contro i 26mila degli etero. E questo sì, nell´America in cui tutto è in vendita, è un orgoglio capace di spazzar via ogni pregiudizio.