Stefania Tamburello, Corriere della Sera 10/7/2012, 10 luglio 2012
Il prossimo pagamento da onorare per l’Italia, come per gli altri paesi dell’eurozona, sarà, a metà luglio, la prima rata della quota di capitale dell’Ems, il Fondo strutturale salva Stati destinato a sostituire il temporaneo Efsf
Il prossimo pagamento da onorare per l’Italia, come per gli altri paesi dell’eurozona, sarà, a metà luglio, la prima rata della quota di capitale dell’Ems, il Fondo strutturale salva Stati destinato a sostituire il temporaneo Efsf. Si tratta di 2,8 miliardi di euro cui dovrà seguire in ottobre la seconda rata di ammontare simile, per un totale di 5,6 miliardi. Il Fondo non è attivo, manca la ratifica di alcuni Paesi, tra cui l’Italia che l’approverà entro luglio, ma i versamenti, anche immaginando uno slittamento, sono stati già messi in conto. Come quelli dei prestiti diretti alla Grecia e dei finanziamenti erogati a Portogallo e Irlanda tramite l’Efsf del 2010-2011. Ancora da definire nel dettaglio il peso delle garanzie dei finanziamenti già programmati dal Fondo salva Stati per il 2012, indicato in 29,5 miliardi. E senza contare gli eventuali aiuti per le banche spagnole, di cui devono essere ancora stabilite le modalità, e quelli per soccorrere Cipro. La cifra totale come ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nell’intervista al Corriere della Sera di domenica scorsa. «Non è la Germania a pagare tutto», ha detto Visco. «E’ un falso, il nostro peso nell’area dell’euro è del 18% contro il 27% tedesco e il 20% francese. A fine anno saranno stati versati dall’Italia circa 45 miliardi».