Ettore Bianchi, ItaliaOggi 10/7/2012, 10 luglio 2012
UNA TV CON SOLTANTO DONNE VELATE
La tv egiziana dei salafiti, gli islamici integralisti, non ammette che le donne si presentino davanti alle telecamere con il volto scoperto. Esse devono indossare il velo integrale parlando agli spettatori di Ummah Tv, l’emittente fondata nel 2005 dallo sceicco Abu Islam Abdallah, secondo il quale la fedeltà ai principi musulmani deve estendersi a ogni settore della vita.
Finora nessuna delle televisioni del mondo arabo era arrivata a proporre una soluzione così drastica.
Lo sceicco Abdallah, del resto, ritiene di avere avuto un’illuminazione divina.
Così egli voleva che le donne indossassero il niqab, il velo che lascia intravedere unicamente gli occhi. Ma c’era un problema: l’ex rais egiziano, Hosni Mubarak, era contrario a questo orientamento. E lo sceicco dovette abbandonare il suo sogno. Nel frattempo lanciò un canale animato da uomini che avevano una lunga barba.
Dopo la rivoluzione e la destituzione di Mubarak, Abdallah capì che il momento era finalmente propizio. Gli islamici radicali contavano sul fatto che si potesse finalmente costruire uno Stato religioso nel quale applicare la sharia. Nel giro di pochi mesi lo sceicco egiziano reclutò 30 presentatrici di cui non si vedevano che gli occhi. L’équipe dell’emittente era costituita da sole donne, tutte coperte dalla testa ai piedi: dalle giornaliste alle direttrici, dai ruoli tecnici a quelli di intrattenimento. Il nuovo corso di Ummah Tv partirà il 20 luglio, primo giorno del mese sacro del Ramadan. I piani prevedono l’esclusione totale degli uomini dal piccolo schermo.
Nel caso intervenisse in televisione una donna non coperta integralmente, il suo volto sarà sfocato. Gli oggetti principali dei programmi saranno la promozione del niqab e l’adulterio femminile. La direttrice dell’emittente, Sheykha Safaa Rifa’i, afferma che si tratta di un’iniziativa contro la discriminazione, perché le donne che portano il velo integrale sono escluse dai media.
Ma all’interno della società egiziana vi sono forti dubbi su questa esperienza. Secondo Mona Salman, che conduce programmi su Al-Jazeera, questo modo di procedere è più consono alla radio. Tuttavia è ormai chiaro che dietro Ummah Tv si nasconde la volontà dei salafiti di rafforzare le loro rivendicazioni a livello politico e giuridico.
Le ultime elezioni politiche hanno assegnato alle forze integraliste un quarto dei seggi e questo ha ridato loro quel coraggio che prima non avevano. All’Assemblea costituente esse rivendicano la modifica della Costituzione: la sharia deve diventare la fonte principale della legislazione e questo implica l’eventuale applicazione delle pene islamiche.
Una cosa è certa: i salafiti stanno cercando di alzare il tiro anche attraverso atti dimostrativi. In alcune province sono comparse forze di polizia che cercano di imporre la separazione tra donne e uomini negli autobus, nelle università e nei negozi di acconciature. In spiaggia la musica dovrebbe essere vietata. Quella che fino a poco tempo fa poteva essere liquidata come una posizione minoritaria in Egitto, adesso potrà contare sulla potenza di fuoco della televisione.