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 2012  luglio 10 Martedì calendario

Tasse e crisi, italiani sfiduciati Il grande crollo dei mutui casa - Con il crollo del mercato immobiliare (-20% le compraven­dite nel primo trimestre del 2012) scendono anche le richieste di mu­tui per l’acquisto di abitazioni

Tasse e crisi, italiani sfiduciati Il grande crollo dei mutui casa - Con il crollo del mercato immobiliare (-20% le compraven­dite nel primo trimestre del 2012) scendono anche le richieste di mu­tui per l’acquisto di abitazioni. E la flessione è significativa, pari al 47%rispetto al meno 9,1%dell’an­no precedente. Peggio ancora è andata ai mutui immobiliari ero­gati, non per l’acquisto, ma per ri­strutturazione, consolidamento del debito oppure per sostituzio­ne. In questo caso la flessione, sempre nel primo trimestre 2012, è stata addirittura dell’80%rispet­to al comunque notevole meno 24,9% già registrato nel 2011. Il ri­sultato in questo caso è però dovu­to, principalmente, al crollo delle surroghe, ossia dello spostamen­to del mutuo da una banca all’al­tra per ottenere condizioni miglio­ri, un’operazione naturalmente non conveniente in un momento di tassi in crescita, a causa dello spread alto, come quello attuale dell’Italia. La morale, comunque, è sem­pre la stessa: la gente non spende, o meglio, ha paura di spendere a causa delle congiuntura sfavore­vole, dell’Imu e delle altre tasse da pagare (basta pensare all’innalza­mento delle quote Irpef comunali a Milano e in altre grandi città). Ma certo i 9,5 miliardi di euro di Imu sono arrivati, facili e puntua­li, nelle casse dello Stato e un’altra tranche , ancora più salata per le se­conde case, verrà pagata a dicem­bre. Il risultato finale è che le per­sone non spendono. Di conse­guenza anche l’erogazione di cre­dito al consumo è sceso notevol­mente nei primi tre mesi del 2012. Il comparto più penalizzato è quel­lo dei prestiti per l’acquisto di au­toveicoli e motocicli, passato da -9,9%di fine 2011 a-19,8%del pri­mo trimestre di quest’anno, scon­tando dunque il crollo delle imma­tricolazioni. La contrazione si è avuta anche per l’arredamento, l’elettronica e gli elettrodomesti­ci, con un giro di vite sui finanzia­menti partito già nel 2011 (-5,8%) e acuitasi nel primo trimestre 2012 (-11%). Dati inquietanti che emergono dall’Osservatorio del credito al dettaglio di Assofin, Crif e Prometeia. Il rapporto incolpa del crollo «la perdurante incertez­za dettata dalla crisi economica e finanziaria ancora irrisolta e da un clima di fiducia che resta su va­lori minimi». L’Osservatorio rile­va anche il permanere di un atteg­giamento di massima cautela nel­le politiche di offerta dei mutui da parte delle banche, testimoniato anche dalla bassa quota di mutui che permettono di comperare un immobile con oltre l’80%del valo­re finanziato. Il trend era iniziato già nel 2011 dove questi mutui hanno rappresentato solo il 5% cir­ca dei flussitotali, dopo l’11% rag­giunto nel periodo antecedente la crisi. In compenso si è allargato l’orizzonte temporale del rimbor­so: quelli con durata superiore a 26 anni hanno raggiunto il 42% del totale, al fine di ottenere una r­a­ta mensile più bassa e dunque più abbordabile. Il clima di incertez­za ha inoltre fatto aumentare le quote dei mutui a tasso misto e a tasso fisso (entrambe al 27% nei primi tre mesi del 2012). Tuttavia, circa il 50% delle erogazioni com­plessive nel 2011 e il 46% nel pri­mo trimestre 2012, risulta essere ancora stipulato a tasso variabile. Questi mutui, infatti, mostrano di essere ancora i più favorevoli. Nel rapporto c’è un dato positi­vo anche se lontano nel tempo. Nel 2014, infatti, il credito al consu­mo dovrebbe tornare a crescere pur se a ritmi modesti (+1,4%).