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 2015  settembre 26 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il nuovo amministratore delegato della Volkswagen, detto anche “Ceo” (chief executive officer), è Matthias Müller, 62 anni, carriera cominciata quasi quarant’anni fa dalla gavetta come apprendista utensilista in Audi, ascesa tutta interna al gruppo, laurea in informatica, un altro duro, come Winterkorn e Piëch, del resto se non si è dei veri duri non si arriva a certi posti...

Non si prendono nemmeno liquidazioni da decine di milioni...
Lei, da comune mortale qual è, si meraviglia o addirittura si scandalizza perché l’avvelenatore a sua insaputa Martin Winterkorn è stato obbligato a dimettersi con la minaccia di una pensione di 28 milioni al mese, una buonuscita di 32 milioni ma da arrotondare probabilmente verso i 40 o i 45, la macchinina Volkswagen garantita per tutta la vita, eccetera eccetera. Lei, e glielo dico dal più profondo del cuore, è davvero un comune mortale.  

Da comune mortale, vorrei sapere che cosa potrà mai fare questo nuovo Dio in terra, numero uno della Porsche, venuto cone la Merkel dalla Germania dell’Est, per togliere la Volkswagen dalla m...
Alt! Qui non sono ammesse parolacce. Egli ha dichiarato: «Il mio compito più urgente è quello di riconquistare la fiducia nei confronti del gruppo Volkswagen. Non lascerò nulla di intentato e agirò con la massima trasparenza, così come trarrò le giuste conclusioni dalla situazione attuale. Sotto la mia guida, la Volkswagen farà di tutto. Può sviluppare e implementare gli standard di conformità e di governance più rigorosi nel nostro settore. Se riusciamo a raggiungere questo obiettivo il gruppo Volkswagen con la sua forza innovativa, i suoi marchi forti e soprattutto il suo team competente e motivato ha la possibilità di uscire da questa crisi più forte di prima». Intanto, stabilito che Winterkorn non sapeva niente (se si appurasse che sapeva tutto, sarebbe costretto a restituire la montagna di soldi con cui se n’è andato e forse a metterci ancora del suo sottratto dai risparmi di una vita, a18 milioni al mese di stipendio), stabilito dunque che Winterkorn non sapeva niente, hanno cominciato a far fuori i quadri intermedi o mezze figure o comuni mortali come lei. Wolfgang Hatz, capo dello sviluppo di Porsche, Ulrich Hackenberg, responsabile per lo sviluppo di Audi,  Heinz-Jakob Neußer, direttore dello sviluppo di VW, Michael Horn, capo di Volkswagen America. Il governo ha messo su una commissione, questa commissione interroga i tecnici Volkswagen, i tecnici Volkswagen hanno detto tra l’altro: «In Europa i veicoli con i motori diesel 1.6 e 2.0 litri sono interessati dalle manipolazioni» e questa frase ci è stata riferita dal ministro tedesco dei Trasporti, Alexander Dobrindt, e quindi dovremmo dire: quelli della Volkswagen sono quello che sono, ma i politici vigilano, ci tutelano...  

Invece no?
«I computer di bordo di nuova generazione possono riconoscere quando l’auto si trova sui rulli di test e passare solo in quel caso a una modalità ottimizzata. Per chi controlla è impossibile riconoscere tali manipolazioni». È lo Spiegel di fine settembre 2014, come ha rivelato ieri Il Sole 24 Ore. Quindi tutti sapevano e si tenevano per mano: il falso innocente Winterkorn, Frau Merkel e i giornali. I quali contano poco o niente, visto che scrivono il fatto preciso a come s’è saputo adesso e tutti se ne impipano. Del resto su ItaliaOggi, Riccardo Ruggeri, che fu stimatissimo capo della Divisione Motori Diesel Fiat-Iveco (a quell’epoca secondo gruppo al mondo), ha organizzato una rimpatriata con i suoi tecnici di allora e tra le tante opinioni espresse c’è questa: «Non è credibile che aziende fortemente gerarchiche come quelle dell’auto non siano state autorizzate dal Ceo». E c’è poi quest’altra: «Da un punto di vista tecnico il giochino appare talmente elementare da risultare imbarazzante, e ciò apre scenari impensabili. Pare difficile non pensare che gli altri Costruttori, in gran parte con minori risorse di engineeering di VW, non abbiano fatto altrettanto. Sacrosanto che il mercato punisca il “truffatore scoperto” ma è tassativo che la procedura di controllo venga resettata e l’intero comparto riesaminato. Il pericolo è che, dopo questo scandalo, per tranquillizzare l’opinione pubblica si emettano protocolli ancora più restrittivi (sulla carta), sapendo in anticipo che per raggiungerli occorrerà “taroccare” i dati, tanto per costoro il rischio è zero (salvo il pentimento-licenziamento, però con fantozziana liquidazione). Secondo le recenti teorie americane applicate alla Finanza, se scoperti pagheranno sì multe milionarie, ma i costi ricadranno sul “mercato”», cioè li pagheremo noi sotto forma di accise o simili.  

Però è vero che i controlli si faranno diversamente, su strada...
Sì, è stato deciso così, dal primo gennaio. Il nostro Delrio ha annunciato carotaggi su un migliaio di macchine di tutte le marche. Investimento da otto milioni.  

E la Bmw? È dentro o fuori?
Le insinuazioni di AutoBild sono state smentite. Il titolo ieri s’è ripreso. (leggi)

Dai giornali