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 2015  settembre 26 Sabato calendario

DAI SOCI MISTERIOSI AI CONSULENTI LE OMBRE SULL’AFFARE CON MISTER BEE

MILANO.
I misteri, nell’operazione Milan, erano già parecchi. Adesso l’indagine della procura milanese li amplifica. Eppure l’affare si farà. Lo giurano i portavoce di Silvio Berlusconi e di Bee Taechaubol, anche se non c’è ancora stata l’accelerazione tipica della fase finale di una trattativa tanto delicata. Di sicuro, da domani a venerdì 2 ottobre sarà pienissima l’agenda del broker thailandese, scortato dall’ex europarlamentare di Forza Italia Licia Ronzulli in veste di mediatrice. Né il calendario annunciato sembra sfiorato dalle molte ombre sull’operazione che — salvo sorprese — mercoledì lo farà diventare nuovo socio del Milan col 49% delle quote per 480 milioni di euro: cifra considerata dagli addetti ai lavori fuori mercato, perché presuppone una valorizzazione complessiva di un miliardo di euro. La rivista economica Forbes la stimò in non più di 600 milioni, una cordata cinese ne offrì 500. Da qui parte il giallo.
Negli ambienti finanziari il dubbio d’origine è se i 480 milioni finiranno nelle casse del Milan, attraverso un aumento del capitale dedicato a Bee, oppure se una parte, o tutti, saliranno verso Fininvest con un dividendo straordinario. Ma anche tra i tifosi c’è perplessità: Berlusconi annunciò investimenti per 150 milioni nella campagna acquisti proprio grazie ai fondi freschi. Invece si è fermato a meno di 80. E il consulente di mercato di Bee, il portoghese Lucas del discusso fondo Doyen e affiancato allo storico amministratore delegato Adriano Galliani, è subito sparito dalla scena. Affiora poi un particolare inedito. Il “contratto preliminare” in realtà è un semplice foglio di carta con le firme dei due mister B., siglato a Villa Certosa in Sardegna dopo una visita di due ore, durante la quale Berlusconi esibì le varie “meraviglie”, dal finto vulcano alla collezione di cactus al giardino delle farfalle.
È ignota la cordata di Taechaubol: non si sa ancora chi siano i suoi soci. E delle due banche garanti, la cinese Citic e Ads Securities dell’emirato di Abu Dhabi, la seconda non viene più citata. Come ricostruito da L’Espresso, inoltre, i consulenti Gerardo Segat, Paolo Di Filippo e Andrea Baroni sono i fondatori della società Tax e Finance di Lugano: la stessa al centro dell’inchiesta sui fondi neri che è costata a Berlusconi, nel 2013, la condanna definitiva per frode fiscale e la decadenza da parlamentare. In sostanza, Taechaubol si affiderebbe a consulenti storici e consolidati dell’ex premier, invece di sceglierne uno il più possibile autonomo. Infine resta nebuloso il piano per la commercializzazione del marchio in Oriente e per la vendita dei diritti di immagine, alla base del progetto quotazione in Borsa.
Da domani sera al 2 ottobre, quando è previsto il suo ritorno a Bangkok, il broker sarà al centro della scena con la Ronzulli: è stata lei a mettere in contatto i due mister B., fieramente esibiti entrambi il 14 settembre scorso alla festa dei suoi 40 anni. Bee aveva festeggiato i suoi 40 due giorni prima, a Firenze, in un gala benefico a Palazzo Vecchio col tenore Bocelli, mentre Berlusconi era in Russia da Putin. Esauriti i compleanni, restano sul tavolo i lati oscuri. La vicenda comincia un anno fa, quando l’imprenditore di Bangkok — immobili di lusso a Sydney e rilancio e vendita di aziende in crisi — si propone per l’acquisto del Milan, per il quale Berlusconi cerca nuovi capitali. Taechaubol trova sponda in Pablo Dana, banchiere ferrarese trapiantato a Dubai, ex Publitalia e socio di GLS, che organizza partite tra grandi ex fuoriclasse in Asia. Il successo di quella di Bangkok, sponsorizzata appunto da Mister Bee, lo spinge al business del calcio europeo. Dana contatta la Ronzulli e Taechaubol presenta la proposta a Berlusconi.
Seguono foto simboliche — memorabile quella di Bee che mostra a Berlusconi la Tahilandia sul mappamondo — e incontri tra i consulenti finanziari e legali. Bee stesso illustra a Repubblica il progetto. L’accordo virtuale arriva prima dell’estate: quotazione entro un anno e mezzo su una Borsa asiatica (oggi un’incognita per la bolla cinese), espansione commerciale in Asia. Berlusconi quantifica i ricavi in 100 milioni l’anno. Gli piace molto, questo socio, che in teoria accetta la minoranza fino allo sbarco in Borsa. Così ridimensiona il ruolo della figlia Barbara: ne boccia il progetto per lo stadio al Portello. Anche il nuovo cda sarà un giallo nel giallo.
Enrico Curro’ e Luca Pagni, la Repubblica 26/9/2015