Luigi Pernai, La Gazzetta dello Sport 26/9/2015, 26 settembre 2015
VERSTAPPEN: «CHE BELLO AVERE 18 ANNI E GUIDARE L’AUTO DA SOLO» –
Facile passare per «bad boy» quando hai grande personalità e non accetti che ti mettano i piedi in testa. Quella di Max Verstappen è una splendida anarchia, caso raro in questa F.1 dove i piloti sono guidati con il telecomando. Il gran rifiuto di Singapore, quando ha detto «no» al team che gli chiedeva di far passare il compagno Carlos Sainz, è destinato a generare infinite discussioni, come l’incidente nel tentativo di sorpasso su Grosjean a Montecarlo. Ma bisogna che i detrattori si mettano il cuore in pace, perché il figlio di Jos non ci sta a cambiare, neppure ora che diventa maggiorenne.
Mercoledì compie 18 anni, una tappa importante?
«Sì, un grande cambiamento, soprattutto perché potrò finalmente guidare l’auto da solo, finora mi ha dovuto portare a spasso la mia ragazza (Mikaela Ahlin, pilota ufficiale dell’Audi TT Cup; n.d.r. ) ed è un po’ imbarazzante (ride)».
Alla sua età Hamilton correva ancora in kart, Vettel in F.3 e Alonso in Formula Nissan, lei invece ha già una stagione di F.1 alle spalle, incredibile no?
«Non me lo sarei mai aspettato, ma le cose sono successe più in fretta di quanto potessi immaginare. È divertente pensare che guido le macchine più veloci al mondo senza la patente».
Ha già organizzato la festa?
«No, perché la sera dei miei 18 anni è previsto che giri al simulatore della Toro Rosso, quindi niente party».
L’auto sarà strumento di indipendenza?
«Beh, direi che sono già abbastanza libero, per quello che faccio. Ma di certo aiuta: adesso per spostarmi devo usare il treno, la bici, il pullman, invece sarà più comodo. Per la patente dovrò aspettare la fine del campionato, però ho già superato l’esame teorico, studiando una sola notte. Ora devo trovare un istruttore per le lezioni di guida. L’importante sarà non andare troppo forte e ricordarsi di mettere la freccia».
Si regalerà un viaggio?
«Vorrei venire in Italia con la macchina, per un lungo viaggio “on the road”, toccando Sirmione e le altre località sul Lago di Garda, fino alla sede della Toro Rosso a Faenza».
Potrà votare alle elezioni.
«La politica non mi interessa».
Meglio bersi una birra o entrare in un sexy shop?
«No comment. Meglio non dire niente. In Belgio, comunque, si possono bere alcolici a 16 anni, quindi già fatto».
Qualcuno di quelli che la ritenevano troppo giovane per la F.1 si è ricreduto?
«Direi tanti. Mi hanno colpito soprattutto i commenti in tv di ex piloti che erano contrari e hanno cambiato idea. Fra questi mi ha fatto piacere che ci sia stato Mika Hakkinen. Presto credo che non si parlerà più della mia età, ma solo dei miei risultati».
E quelli che avrebbero voluto toglierle la patente… di pilota dopo il botto di Montecarlo?
«Ciascuno è libero di criticare, mi lascia indifferente. Credo molto in me stesso ed è la mia forza. Quell’incidente mi è servito per riflettere e migliorare, tanto che dopo ho solo fatto sorpassi andati a segno, per cui è stata una buona lezione».
Quando un ordine di squadra è accettabile e quando no?
«Difficile dirlo, l’unica situazione veramente critica è quando sei in lotta con il tuo compagno per il titolo mondiale, e non è il caso della Toro Rosso. A noi sarebbe servito solo essere un po’ più chiari alla radio. Io stavo cercando di superare Perez, potevo riuscirci, e ho deciso di restare dov’ero. Poi ne ho discusso con il team e ci siamo chiariti. Il rapporto fra me e Carlos non è cambiato».
Che consiglio le darà suo padre per i 18 anni?
«Resta te stesso, hai in più soltanto la patente».
Si può restare se stessi in F.1?
«Lo spero ed è quello che proverò a fare».
Il segreto dei suoi sorpassi già celebri?
«Non c’è un segreto, è qualcosa che hai dentro, un istinto naturale: vedi uno spazio e ti ci infili, senza esitazioni».
Il più bello?
«Quello su Nasr all’esterno della curva di Blanchimont a Spa è stato il più rischioso. Ma la soddisfazione maggiore l’ho provata superando Ricciardo in Malesia nelle curve 1-2. Dare la paga al “fratello maggiore” dà più gusto».
Le piacerebbe guidare una Toro Rosso motorizzata Ferrari l’anno prossimo?
«Diciamo che sarò felice se avremo più cavalli di adesso…».
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