Sebastiano Vernazza, SportWeek 26/9/2015, 26 settembre 2015
UN DASPO PER IL TIFOSO PUZZONE
Sarà capitato anche a voi di andare allo stadio e di ritrovarvi seduti accanto a uno spettatore maleodorante. In Scozia, alle partite casalinghe del Celtic, la puzza deve essere importante e dilagante se John Paul Taylor, responsabile per il club delle relazioni coi tifosi, ha inviato una lettera agli abbonati di un settore dell’impianto: “Caro supporter – questa in sintesi la missiva – di recente siamo stati contattati da alcuni fan della tua tribuna riguardo alla scarsa igiene personale dei loro vicini, cosa che guasta la match experience. Pertanto ti invitiamo a curare la tua pulizia. Distinti saluti etc.”. Taylor sul suo profilo Twitter ha confermato la cosa, ma il Celtic l’ha smentita e così Taylor ha rimosso il tweet. In rete però sono apparse copie della lettera su carta intestata della società (a che pro falsificarle?) e si ha l’impressione che qualcosa di vero ci sia. Il problema è reale e non riguarda soltanto la Gran Bretagna. Il tifoso puzzone è figura diffusa a ogni latitudine e chiunque abbia frequentato una curva lo sa. Negli sky-box o in tribuna d’onore è meno facile imbattersi nel personaggio, anche se sembra che a Glasgow il problema “odoroso” si annidi nell’insospettabile tribuna centrale di Celtic Park. Del resto, il vero tifoso si agita, ansima, suda, e magari ha pure l’alito pesante perché prima di entrare si è bevuto delle birre. Non criminalizziamo il calcio per il deficit di pulizia corporale, anche sugli aerei e sui treni abbondano i passeggeri “puzzolenti”. Come al solito, la risposta chiama in causa il buon senso: lavarsi è un dovere quotidiano, a prescindere da tutto.