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 2010  giugno 25 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il ministro della Difesa americano, Robert Gates, non era d’accordo sulla rimozione di Stanley McChrystal, il capo delle forze americane e Nato in Afghanistan, e si dice adesso che potrebbe lasciare il ministero della Difesa, dove verrebbe sostituito da Hillary Clinton, a sua volta in uscita, secondo i bene informati, dalla segreteria di Stato. Tutte voci preoccupanti per quello che riguarda Obama, in calo netto in tutti i sondaggi.

Possiamo capire quello che è successo?
Stanley McChrystal, che fino all’altro ieri ha comandato le truppe americane e Nato in Afghanistan, ha rilasciato un’intervista a Michael Hastings, del mensile ”Rolling Stones”. Il giornalista (trent’anni appena, a Baghdad già nel 2005, dove poi gli hanno ammazzato la fidanzata) lo ha raggiunto a Parigi e, come ha spiegato ai colleghi di tutto il mondo che da tre giorni lo tempestano di telefonate, è stato con lui un paio di giorni «tenendo sempre il registratore bene in vista» e seguendolo poi anche sul campo, a Kabul. Gli ha anche fatto rivedere il pezzo, per rintuzzare eventuali ripensamenti o pentimenti. A leggere l’articolo si capisce che il generale non ne poteva più.

Che cosa dice?
Intanto il titolo: «McChrystal, il comandate di Obama in Afghanistan, ha preso in mano le operazioni di guerra senza staccare gli occhi dal vero nemico: i mollaccioni della Casa Bianca». Poi: Jim Jones, consigliere per la Sicurezza, viene definito «un pagliaccio», Richard Holbrooke, inviato speciale della di Obama, «un animale ferito» che ha sempre paura di essere fatto fuori dal presidente. Il quale presidente – dice sempre McChrystal – non è che mi sembri tanto interessato a quello che succede laggiù. Ogni volta che gli parlavo, mi pareva che avesse la testa da un’altra parte. L’insieme dà l’idea di un gruppo dirigente profondamente diviso e con le idee non chiarissime. Naturalmente, il generale critica il fatto che Obama – benché abbia aumentato il contingente afghano – non gli abbia dato, secondo lui, uomini e mezzi sufficienti. Letto l’articolo, Barack lo ha convocato a Washington e liquidato in venti minuti.

Perché il ministro della Difesa non voleva rimuoverlo?
Perché McChrystal è un ottimo soldato, come ha ammesso anche il presidente dopo il colloquio, dicendosi «molto dispiaciuto». il militare che ha catturato finora il maggior numero di capi di al Qaeda, tra cui Zarkavi quattro anni fa. Il timore del ministro Robert Gates è comprensibile: McChrystal ha applicato in Afghanistan la cosiddetta dottrina della ”counterinsurgency”, quella adottata con successo da Petraeus in Iraq. Questa dottrina rovescia il celebre motto di Clausewitz, «la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi», e dice invece che è la politica a esser la continuazione della guerra con altri mezzi». Cioè: non basta vincere in battaglia, bisogna anche vincere il consenso dei nemici, costruire strade, scuole, portare nelle città conquistate leadership meno corrotte. Conquistare i cuori e la mente della popolazione. In Afghanistan McChrystal imponeva ai suoi uomini di uscire in missione con i caricatori dei fucili in tasca, in modo che non potessero sparare subito: «Non ci si può far strada verso casa uccidendo. I russi hanno ucciso un milione di afghani e non ha funzionato. Trattenete la vostra potenza di fuoco e non causate vittime tra i civili, anche se questo sul breve termine vi esporrà di più al pericolo. Sul lungo termine le cose miglioreranno». I suoi uomini non è che ci credessero troppo. «Non stiamo mettendo abbastanza paura ai talebani. Qualcuno dei ragazzi pensa che stiamo perdendo, signore». E in effetti in Afghanistan questa strategia non funziona così bene come in Iraq.

Non hanno messo al suo posto Petraeus?
Sì, e questo significa che gli americani non intendono cambiare il loro modo di stare sul campo. Cioè, la dottrina della ”counterinsurgency” è confermata. Petraeus tra l’altro viene tecnicamente retrocesso: finora era a capo del CentCom, il comando centrale di Tampa in Florida, responsabile per Iraq e Afghanistan. Era cioè il capo di McChrystal.

McChrystal non ha ritrattato niente?
Ha chiesto scusa, ma non ha ritrattato niente. Quando ha parlato con Hastings, sapeva quello che faceva. un uomo di cultura, che studia lingue e antropologia, e dichiara di basare la sua vita su due capisaldi: disciplina e eroismo. Mangia una volta al giorno, dorme quattro ore a notte, corre dodici chilometri ogni mattina ascoltando audio-libri. Arrivato a Kabul ha messo al bando alcol, gelato e fast food. Un duro. E i duri, in genere, non ritrattano. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/6/2010]

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