
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il ministro della Difesa americano, Robert Gates, non era d’accordo sulla rimozione di Stanley McChrystal, il capo delle forze americane e Nato in Afghanistan, e si dice adesso che potrebbe lasciare il ministero della Difesa, dove verrebbe sostituito da Hillary Clinton, a sua volta in uscita, secondo i bene informati, dalla segreteria di Stato. Tutte voci preoccupanti per quello che riguarda Obama, in calo netto in tutti i sondaggi.
• Possiamo capire quello che è successo?
Stanley McChrystal, che fino all’altro ieri ha comandato le truppe americane e Nato in Afghanistan, ha rilasciato un’intervista a Michael Hastings, del mensile ”Rolling Stones”. Il giornalista (trent’anni appena, a Baghdad già nel 2005, dove poi gli hanno ammazzato la fidanzata) lo ha raggiunto a Parigi e, come ha spiegato ai colleghi di tutto il mondo che da tre giorni lo tempestano di telefonate, è stato con lui un paio di giorni «tenendo sempre il registratore bene in vista» e seguendolo poi anche sul campo, a Kabul. Gli ha anche fatto rivedere il pezzo, per rintuzzare eventuali ripensamenti o pentimenti. A leggere l’articolo si capisce che il generale non ne poteva più.
• Che cosa dice?
Intanto il titolo: «McChrystal, il comandate di Obama in Afghanistan, ha preso in mano le operazioni di guerra senza staccare gli occhi dal vero nemico: i mollaccioni della Casa Bianca». Poi: Jim Jones, consigliere per la Sicurezza, viene definito «un pagliaccio», Richard Holbrooke, inviato speciale della di Obama, «un animale ferito» che ha sempre paura di essere fatto fuori dal presidente. Il quale presidente – dice sempre McChrystal – non è che mi sembri tanto interessato a quello che succede laggiù. Ogni volta che gli parlavo, mi pareva che avesse la testa da un’altra parte. L’insieme dà l’idea di un gruppo dirigente profondamente diviso e con le idee non chiarissime. Naturalmente, il generale critica il fatto che Obama – benché abbia aumentato il contingente afghano – non gli abbia dato, secondo lui, uomini e mezzi sufficienti. Letto l’articolo, Barack lo ha convocato a Washington e liquidato in venti minuti.
• Perché il ministro della Difesa non voleva rimuoverlo?
Perché McChrystal è un ottimo soldato, come ha ammesso anche il presidente dopo il colloquio, dicendosi «molto dispiaciuto». il militare che ha catturato finora il maggior numero di capi di al Qaeda, tra cui Zarkavi quattro anni fa. Il timore del ministro Robert Gates è comprensibile: McChrystal ha applicato in Afghanistan la cosiddetta dottrina della ”counterinsurgency”, quella adottata con successo da Petraeus in Iraq. Questa dottrina rovescia il celebre motto di Clausewitz, «la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi», e dice invece che è la politica a esser la continuazione della guerra con altri mezzi». Cioè: non basta vincere in battaglia, bisogna anche vincere il consenso dei nemici, costruire strade, scuole, portare nelle città conquistate leadership meno corrotte. Conquistare i cuori e la mente della popolazione. In Afghanistan McChrystal imponeva ai suoi uomini di uscire in missione con i caricatori dei fucili in tasca, in modo che non potessero sparare subito: «Non ci si può far strada verso casa uccidendo. I russi hanno ucciso un milione di afghani e non ha funzionato. Trattenete la vostra potenza di fuoco e non causate vittime tra i civili, anche se questo sul breve termine vi esporrà di più al pericolo. Sul lungo termine le cose miglioreranno». I suoi uomini non è che ci credessero troppo. «Non stiamo mettendo abbastanza paura ai talebani. Qualcuno dei ragazzi pensa che stiamo perdendo, signore». E in effetti in Afghanistan questa strategia non funziona così bene come in Iraq.
• Non hanno messo al suo posto Petraeus?
Sì, e questo significa che gli americani non intendono cambiare il loro modo di stare sul campo. Cioè, la dottrina della ”counterinsurgency” è confermata. Petraeus tra l’altro viene tecnicamente retrocesso: finora era a capo del CentCom, il comando centrale di Tampa in Florida, responsabile per Iraq e Afghanistan. Era cioè il capo di McChrystal.
• McChrystal non ha ritrattato niente?
Ha chiesto scusa, ma non ha ritrattato niente. Quando ha parlato con Hastings, sapeva quello che faceva. un uomo di cultura, che studia lingue e antropologia, e dichiara di basare la sua vita su due capisaldi: disciplina e eroismo. Mangia una volta al giorno, dorme quattro ore a notte, corre dodici chilometri ogni mattina ascoltando audio-libri. Arrivato a Kabul ha messo al bando alcol, gelato e fast food. Un duro. E i duri, in genere, non ritrattano. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/6/2010]
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