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 2010  giugno 25 Venerdì calendario

PAP POSSO DORMIRE ALL’ACQUARIO?

Papà, posso a dormire all’acquario?». Comincia così, di solito. Non è una missione impossibile, nè occorre fare il nababbo e affittare l’intera struttura per soddisfare la richiesta. Bisogna soltanto muoversi in anticipo, per dribblare il «tutto esaurito». Già adesso, i primi posti disponibili sono per il 27 novembre.
Succede all’Acquario di Genova, secondo d’Europa dopo Valencia, primo tra i musei scientifici italiani e tra le principali mete turistiche italiane per numero di visitatori (nel 2009 ha raggiunto il traguardo dei 20 milioni dall’apertura, avvenuta nel 1992). Una-due volte il mese, quando le luci si spengono, si può dormire con gli squali, con brandine e sacco a pelo, come in campeggio. E prendere parte ad una visita fuori dell’ordinario: si accende una torcia portatile che guida alla scoperta delle vasche di notte. Unico limite, l’età: l’opportunità è riservata a bambini dai 7 ai 13 anni, non più di 35 per volta. Non è una novità. In Europa c’è l’Oceanário di Lisbona che propone «dormindo con tubaroes», dormendo con gli squali. All’Oceanografic di Valencia l’analogo «dormir con tiburones». Certo, Genova è più a portata di mano.
Ci siamo stati anche noi. L’appuntamento è per le 20, al ristorante sotto l’acquario, dove si cena con una pizza. Alle 21, scatta l’ora x: i bambini vengono divisi in due gruppi, una guida ciascuno e comincia l’avventura. L’acquario è un grande parallelepipedo, buio e silenzioso. Le vasche non sono illuminate, salvo qualche macchia di luce d’emergenza.
Il lampo della torcia anima giochi d’ombre, figure scure che si stagliano dietro i vetri spessi per un paio di secondi. Sono quelle degli animali predatori, che durante il giorno sono piuttosto sedentari e che si rianimano dopo il crepuscolo. Murene, polipi, squali. Ci vuole un po’ di fortuna, per scorgerli. Bisogna cogliere l’attimo, ma ne vale la pena. E poi ci sono quelli che dormono. Infilati nelle tane, sotto la sabbia.
Una bambina vuole vedere i pinguini, ma resta delusa. L’area dedicata è completamente al buio: dormono «in piedi», i pinguini, e non è permesso distoglierli dal sonno. In compenso, qui spunta a sorpresa un personaggio mitologico (è un attore, rispunterà ancora, ma non rovinate la sorpresa ai più piccoli). Arriviamo alla vasca dei delfini. Dormono anche loro, ma in movimento. Nuotano in superficie, a velocità ridotta, in coppia, le pinne interne appaiate. «Dormono con metà cervello, l’altra resta vigile, un occhio aperto e uno chiuso», spiega il biologo Stefano Angelini.
I bimbi sono eccitati. Per molti, è la prima notte senza genitori. E poi, l’atmosfera è magica, sa davvero di avventura. Il culmine a fine tour, davanti alla vasca degli squali. mezzanotte, i bimbi preparano le brandine, stendono i sacchi a pelo, ripongono gli zainetti dopo essere andati in bagno con lo spazzaolino da denti. Il più piccolo del gruppo si sistema a 15 centimetri dal vetro. Sbadiglia, con una grande bocca di squalo semiaperta dietro le spalle. Missione compiuta.
5Stefano Angelini, lei che è responsabile delle attività educative dell’Acquario di Genova, com’è la struttura dietro le quinte?
«Una macchina molto complessa. Si mette in moto all’alba, intorno alle 6, con l’arrivo del personale che si occupa delle pulizie del percorso, delle vasche. Intorno alle 8, poi, comincia il lavoro dei biologi, che danno da mangiare agli animali».
Mangiano soltanto prima dell’ora d’apertura?
«No, alcuni anche successivamente. Gli squali, ad esempio, si alimentano tre volte la settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì, solitamente tra le 14 e le 15. Ci sono animali che mangiano più volte il giorno, altri uno sì e uno no».
E durante la notte?
«Restano di guardia due tecnici, per vigilare esclusivamente sugli impianti».
Ci sono anche vasche segrete?
«Sì, sono parallele al percorso per il pubblico. Rispondono alle esigenze di riproduzione, cura degli animali e ricerca. Non sono però top secret: a luglio e agosto, nei periodi festivi e nei weekend, organizziamo visite guidate».
E la notte con gli squali?
«La proponiamo una volta al mese, ma solitamente radd