Varie, 25 giugno 2010
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Chionna Carlo
• Bologna 1 luglio 1963. Imprenditore • «[...] imprenditore tessile bolognese strenuo difensore del made in Italy, quello che s’è inventato una campagna pubblicitaria sulla stampa nazionale in cui, a tutta pagina, con uno sguardo da attore hollywoodiano, capello sudato e lungo, armatura scintillante da gladiatore e spada sguainata (Russell Crowe docet), ammicca agli italiani: ”Disposto a tutto salverò il Made in Italy” [...] Un’iniziativa costosa ma volete mettere la soddisfazione di dire quello che pensa ai tanti imprenditori del tessile italiano che il made in Italy, dice lui, se lo sono messo in saccoccia, spostando la produzione in Cina, in Polonia, insomma fuori dai nostri confini? ”Scappano dall’Italia, e lo fanno per ravanare il più possibile risparmiando sui costi. Poi sono contenti di aver intascato una legge che dice che è possibile fregiarsi del marchio made in Italy anche lasciando in Italia soltanto due fasi della produzione. Ma vi pare? Io non ci sto, ho fatto sacrifici ma la mia azienda lavora tutto in Italia, i costi sono più alti però la qualità resta e non si buttano posti di lavoro” [...] Dopo aver lasciato il marchio dei famosi pantaloni Jeckerson inventati dal fratello Alessandro, e aver intascato 9 milioni e 200 mila euro, si è rimboccato le maniche e ha ricominciato daccapo, con un nuovo marchio, ”9.2” (’i soldi che avevo per ripartire”. Ora produce con grande soddisfazione pantaloni, camicie [...] ”[...] non sono sposato, non ho figli perché questo mondo fa schifo, ma non mi mancano le passioni. Faccio il deejay, come a 16 anni, suono ancora quando posso al Peter Pan e alla Villa delle Rose di Riccione”. Non si arrende il Russell Crowe italiano (’Ma io sono meglio...”). La sua difesa del made in Italy significa convincere tutti che ”ci vogliono sgravi fiscali per le aziende che producono tutto in Italia”. Avrebbe voluto fare il sindaco di Bologna, ”ma non posso perché sono troppo dittatore, non riuscirei a governare democraticamente” [...]» (Mariolina Iossa, ”Corriere della Sera” 25/6/2010).