Varie, 25 giugno 2010
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Isner John
• Tampa (Stati Uniti) 26 aprile 1985. Tennista. Nel 2010 (22-24 giugno) sconfisse a Wimbledon il francese Nicolas Mahut nel match più lungo della storia del tennis: 11 ore e 5 minuti distribuiti su tre giorni (solo il quinto set durò 8 ore e 11’). Risultato finale: 6-4, 3-6, 6-7, 7-6, 70-68 • «[...] il gigante buono di Greensboro, Carolina del Nord, il pivot che al basket universitario ha preferito le cannonate di servizio, il secondo tennista più alto del circuito professionistico dopo il croato Karlovic (2.08), il numero 19 del mondo che per un pomeriggio ha rubato la scena ai Federer, alle Serenawilliams, ai Nadal e persino alla regina, tornata a Wimbledon dopo 33 anni (aveva premiato, nel ’77, la vincitrice: l’inglese Virginia Wade) per vedere passare al terzo turno Andy Murray, lo scozzese che dalle parti di Church Road si ostinano a considerare inglese. Insomma, John l’antidivo l’ha combinata grossa. E pensare che mercoledì notte, a metà strada di quell’interminabile viaggio dentro se stesso, con la partita interrotta sul 59-59 al quinto set, non aveva dormito niente. “Ero stremato, troppo stanco anche per pensare di andare al ristorante. Andy Roddick, con cui divido casa a Wimbledon, è arrivato con una fornitura di fast food per un reggimento: tre scatole di pizza, patatine, pollo fritto, gelato. Mi ci sono avventato sopra, a quel punto mi sarei mangiato dodici Big Mac. Ma poi non ho chiuso occhio”. “Incredibile” ha detto Federer. “Il miglior spot per il tennis” ha aggiunto McEnroe. “Niente di simile potrà riaccadere. Mai più” ha chiosato Isner con la pancia piena di emozioni e game. [...]» (Gaia Piccardi, “Corriere della Sera” 25/6/2010).