Varie, 25 giugno 2010
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Ozil Mesut
• ÖZIL Mesut Gelsenkirchen (Germania) 15 ottobre 1988. Calciatore. Lanciato dallo Schalke 04, dal 2008/2009 al Werder Brema, dal 2010/2011 al Real Madrid • «[...] genitori turchi [...] È cresciuto col pallone, perché la scuola lo convinceva poco, specie le materie artistiche. Intorno a lui c’era una comunità di immigrati bosniaci, libanesi e soprattutto turchi, che con un milione e 700 mila cittadini di Ankara, e 4 milioni di persone con discendenza dall’Anatolia, è di gran lunga la comunità straniera più numerosa in Germania. Ma il giovane Özil pensava al calcio, dove era un fenomeno, e meno alla politica. Portava i capelli con la cresta come Beckham, amava i film di Will Smith e la musica del rapper tunisino Bushido. Naturale che fosse un po’ incerto sulla sua identità, o che vedesse la normalità nella mescolanza delle culture: “La mia abilità nel toccare il pallone - dice - viene dalla parte turca che è in me, mentre la disciplina e la determinazione a dare tutto viene dal lato tedesco”. Era stato facile ragionare così finché faceva le giovanili, nel Gelsenkirchen e poi nello Schalke 04, ma quando il successo lo ha travolto si è ritrovato in mezzo ad una disputa internazionale. Doveva scegliere per quale nazionale giocare, e Ankara lo reclamava. “Faremo qualunque cosa - giurava l’allenatore-imperatore Fatih Terim - per averlo con noi”. La federazione turca gli aveva mandato in ambasciata anche i gemelli Altintop, cresciuti a Gelsenkirchen come lui ma finiti nella squadra di Ankara: “Ascolta il tuo cuore”, gli avevano detto. Mesut ha ascoltato, e nel 2007 ha optato per la cittadinanza e la nazionale tedesca. Una cosa che non avrebbe potuto fare fino al 2000, perché in Germania regnava un rigoroso ius sanguinis, che consentiva di prendere il passaporto solo ai figli di tedeschi. Ma il cancelliere Schröder aveva deciso di introdurre lo ius soli, anche per uniformarsi agli ordinamenti europei, e senza saperlo aveva rivoluzionato pure la nazionale di calcio. In Turchia era scoppiata una mezza sommossa, con i parlamentari nazionalisti che accusavano Özil di tradimento, mentre i politici liberal in Germania lo difendevano. Lui, stretto nel mezzo, era stato convocato subito dall’Under 21, che [...] ha trascinato al titolo europeo. Quattro a zero, con due goal di Mesut [...] contro l’Inghilterra [...] È un tedesco turco musulmano che non si vergogna delle sue origini. Quando prima delle partite della nazionale suonano gli inni, lui invece di cantare recita versetti del Corano: “Se non lo facessi, mi sentirei male. Mi dà forza”» (“La Stampa” 25/6/2010).