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 2010  dicembre 21 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Uno studio di Bankitalia, diffuso proprio ieri, rivela che il 10 per cento delle famiglie italiane ha in mano il 45% delle ricchezze del paese…

Scandalo, no?
Non lo so. Bisognerebbe prima rispondere alla domanda: può una società a struttura capitalistica essere organizzata in modo tale che tutti abbiano la stessa ricchezza, lo stesso reddito, eccetera? O questo è prefigurabile solo in una società comunistica, dove un forte potere centrale piglia tutto e lo redistribuisce equamente? Voglio dire: le diseguaglianze sono il motore delle società capitalistiche, che si basano sul principio dell’avidità. Individui rapaci e pronti a tutto si muovono sul mercato per incamerare ricchezze, ma nella loro ansia distruttrice/costruttrice producono altra ricchezza che ridonda pure sugli altri. L’intervento pubblico limita o annacqua o contiene l’ingordigia di questi cattivoni, che rendono però loro malgrado un servizio alla società in cui si muovono. Eccetera eccetera. Potremmo illuderci sulla soluzione comunistica se non sapessimo di troppe esperienze tragiche: l’Unione sovietica, l’Albania, la Cina, Cuba. Nessuno può accaparrare ricchezza se non è lasciato ragionevolmente libero. La repressione messa in atto in quei paesi ha ottenuto lo scopo di spegnere il fuoco dell’avidità, con l’effetto però di costringersi a distribuire solo miserie. Nel frattempo una classe di burocrati si divideva di nascosto quel poco di margine che avrebbe dovuto esser di tutti… Legga La fattoria di Orwell, scritta quando del comunismo si sospettava, ma ancora non si sapeva…

Va bene, va bene. Però anche in una società capitalistica sarebbe bene tendere a una distribuzione equa della risorse. Ora se il 10 per cento detiene il 45 per cento...
Capisco. C’è anche un altro dato brutto ed è questo: la metà più povera ha in mano appena il 10 per cento della ricchezza totale. È brutto, però bisogna intendersi: di che costa stiamo parlando? Voglio dire: su quanta ricchezza reale (patrimonio e redditi) stiamo ragionando?

Quanta?
Ho in mano anche altre ricerche, ma voglio stare a quello che ha trovato la Banca d’Italia: «L’Italia appartiene alla parte più ricca del mondo, collocandosi nelle prime dieci posizioni tra gli oltre 200 paesi considerati in termini di ricchezza netta pro-capite. Il 60% delle famiglie italiane ha una ricchezza netta superiore a quella del 90% delle famiglie di tutto il mondo; quasi la totalità delle famiglie italiane ha una ricchezza netta superiore a quella del 60% delle famiglie dell’intero pianeta». Capito? Tutti i dati lo confermano: al di là di come è distribuito il tesoro, siamo tutti molto ricchi, specie se paragonati agli altri.

E gli studenti per strada? E le famiglie che non arrivano alla fine del mese?
C’è intanto molta più percezione di povertà che povertà reale. Una volta, invitato a Buona domenica, ho visto una coppia di sposi che gridava la propria miseria (erano disoccupati eccetera) avendo però due automobili e la casa di proprietà. Tanti italiani – specie delle generazioni meno anziane – non sanno che cos’era la povertà d’un tempo, non conoscono le difficoltà e i sacrifici dei loro genitori e dei loro nonni. Se si fa un confronto geografico (cioè con gli altri paesi), si vede che non siamo affatto poveri. Se si fa un confronto storico, ancora meno. Del resto il Censis ha fotografato perfettamente il nostro stato socio-psichico: il troppo ci ha infettato la crisi del desiderio, è da lì che vengono depressione e rabbia.

E la distribuzione della ricchezza? Perché l’ingiustizia sociale, con relativa rabbia, nasce intanto da questo: un piccolo nucleo di ricchi controlla la maggior parte di quello che abbiamo.
Cioè il famoso dieci per cento che ha in mano il 45% di tutto. Il dato di cui parlavamo all’inizio. Anche qui, per avere un’idea di come siamo messi, bisogna paragonarsi agli altri Paesi. Ora tutte le ricerche, cominciando da quelle del Luxembourg Wealth Study e finendo alla recentissima del Credit Suisse realizzata da Shorrock e Davies, confermano che l’Italia è tra i paesi in cui la ricchezza è meglio distribuita. Per esempio: se si fa la classifica della popolazione adulta in possesso di una ricchezza inferiore ai diecimila dollari l’anno, si scopre che l’Italia è addirittura al primo posto: nessuno ha una percentuale di poveri così ridotta come da noi. Gli italiani che possiedono più di centomila dollari di valori sono 27 milioni. In Germania, con 22 milioni di abitanti in più, i centomilionari sono 27,9 milioni in un paese che ha un indice di distribuzione della ricchezza (valore mediano) metà del nostro (cioè da loro la ricchezza è concentrata in un minor numero di mani). 27 milioni di centomilionari! In Gran Bretagna sono 21,9 milioni; in Francia 18,7; in Cina 17,5. Hanno più soldi di noi, a parte (per poco) i tedeschi, solo americani e giapponesi. Ma sempre peggio distribuiti. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 21/12/2010] (leggi)

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