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 2010  dicembre 21 Martedì calendario

UN "COYOTE" A BORDO PER SCOVARE L’AUTOVELOX E NON PRENDERE LE MULTE


La guerra tra automobilisti e autovelox è iniziata. Uno scontro senza esclusione di colpi, dove l’importante non è partecipare ma vincere. Soprattutto dopo l’annuncio dell’aumento degli importi delle multe perinfrazioni stradali previsti dal 1° gennaio 2011: rincari del 2,4%. Così, la sfida per averela meglio sulla sanzione si fa tesa, con automobilisti disposti a tutto, anche ai colpi bassi.
Dopo aver subìto ingenti perdite di punti e patenti negli ultimi anni, in loro soccorso arriva una nuova arma che potrebbe ribaltarelo scenario. Si chiama “My Coyote”, dispositivo che segnala la presenza di autovelox e tutor sulle strade italiane ed europee. Prodotto dalla Magneti Marelli, l’apparecchio promette di “salvare la patente” e assicura “una guida in sicurezza”. Contrariamente a quanto sembrerebbe, il sistema è legale poiché sfrutta la rete di segnalazioni pubbliche e dei possessori di “My Coyote”. Il principio è quello della comunità che si unisce contro un comune nemico: le multe. Ogni volta che un automobilista avvista un autovelox o un tutor, invia un avviso al server che provvede a smistare a tutti gli altri utenti la notizia. In questo modo l’esperienza altrui (magari negativa) permette ad altri di salvare il portafogli. Quando si transita in un’area dove è stato segnalato un autovelox, mobile o fisso, il dispositivo avverte l’autista in tempo per ritornare a una velocità adeguata. Dopo? Dopo può anche riprendere a sfrecciare senza pensieri. Almeno fino all’allarme successivo.
Lo scudo anti - multe costa 149 euro (più un abbonamento cheva dai 99 ai 249 euro). Una bella cifra se si pensa che sull’Apple Store, il negozio virtuale della Apple, è possibile acquistare a 1,59 euro (o scaricare gratuitamente in versione limitata) applicazioni che permettono lo stesso servizio. Nello store di casa Jobs ci sono infatti decine di app dedicate alla lotta agli autovelox. Software che permettono di individuare anche “dodicimila postazioni di rilevazione elettronica della velocità, fisse o mobili, e di oltre duemila telecamere semaforiche”, come è riportato nella presentazione di “Au -tovelox”.
Senza contare i software pirata finiti inrete dopo il rifiuto ufficiale di Apple. Una costellazione di strumenti creati con l’unico scopo di aggirare la legge e che la legge ha formalmente autorizzato. Nei giorni scorsi il Ministero dell’Interno ha chiarito che il divieto per gli anti autovelox, introdotto dalla riforma stradale del 2007, si riferiva solo a dispositivi in grado di interferire con i sistem idi Polizia. In pratica, a tutti quegli apparecchi( detti anti-telelaser) che intercettano le onde dei misuratori di velocità e alterano la loro funzionalità. Via libera dunque a “MyCoyote”e affini. Con buona pace della stradale costretta a fare i conti con i prodotti della rete. Ma Internet, infinita risorsa per scavalcare e aggirare ogni limite, può essere anche fonte per facilitare la vita dei cittadini. A comunicarlo è proprio la Polizia, che inaugura il servizio di richiesta passaporto online. Registrandosi al sito www.passaportonline.poliziadistato.it, si potrà chiedere il documento comodamente da casa, scegliendo anche luogo (questura o commissariato) ,giorno e ora per la consegnad ella documentazione. E addio code chilometriche.